Alla Calabria 65 milioni per il "nuovo" piano anti-Covid: previsti 280 posti di Terapia Intensiva

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images Alla Calabria 65 milioni per il "nuovo" piano anti-Covid: previsti 280 posti di Terapia Intensiva

Il ministero della Salute ha emanato la circolare sul decreto rilancio per i nuovi programmi operativi. Previsti 136 posti di semi-intensiva. Fra indennità e nuove assunzioni a disposizione 13,8 milioni di euro

  30 maggio 2020 15:18

di GABRIELE RUBINO

Posti letto di terapia intensiva (e sub-intensiva) aggiuntivi e strutturali per ridisegnare le reti ospedaliere, rafforzamento dell'assistenza territoriale e nuove risorse sul personale sono i cardini delle misure del capitolo Sanità contenute nel Decreto Rilancio. Il ministero della Salute ha predisposto una circolare a cui le regioni si dovranno attenere nell'elaborazione dei propri programmi operativi. Si "riorganizza" l'esercito che dovrà accompagnare il Paese nel "profondo" della Fase 2, trovandosi pronti a fronteggiare picchi improvvisi della curva del contagio e reggere l'urto di un'eventuale seconda ondata in autunno, che il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha detto essere "dal punto di vista tecnico scientifico un dato obiettivo". La Calabria avrà a disposizione circa 65 milioni di euro per mettere in piedi la "difesa sanitaria" dal Covid. 

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IN CALABRIA I POSTI LETTO DI TERAPIA INTENSIVA DOVRANNO ARRIVARE A 280 - Il decreto Rilancio prevede anzitutto l'attivazione di 3.500 posti di terapia intensiva, una dotazione pari a 0,14 posti letto per mille abitanti. Per la Calabria significano 134 posti letto in più, fino ad arrivare a 280. Va detto che nella tabella ministeriale il dato di partenza ( i posti letto prima dell'emergenza) è sovrastimato. Da Roma dicono 146 posti, che in realtà è la cifra programmata nel famoso Dca 64, firmato dall'ex commissario Massimo Scura, ma per anni rimasto solo sulla carta. Tant'è che il piano "informale" per affrontare l'emergenza Covid in Calabria si basava su 106 posti letto di Terapia Intensiva. Nelle settimane della fase acuta della pandemia, si puntava ad arrivare a 213. Da quanto noto, il numero di quelli operativi è di 165. Da qui verosimilmente si dovrà partire per arrivare a 280. Nella circolare del ministero si precisa che i posti letto aggiuntivi vanno attivati "in terapie intensive già strutturate e che implicano quindi prevalentemente interventi relativi all’acquisto della dotazione strumentale". Oppure, nel caso da attivare ex novo, come padiglioni (vedi il caso del "Pugliese" di Catanzaro, con la palazzina di Malattie Infettive che va in questa direzione) "che implicano quindi interventi strutturali e dotazione strumentale. I posti letto devono essere implementati con moduli di minimo 6 posti letto". Le nuove postazioni di Terapia intensiva vanno concentrate "in un numero limitato di ospedali", prevalentemente Hub Dea di secondo livello o in Dea di primo livello che garantiscono percorsi separati. 

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I POSTI LETTO DA RICONVERTIRE IN SEMI-INTENSIVA SONO 136 SUI 4.225 NAZIONALI- I posti letto di semi-intensiva dovranno essere almeno nella misura del 50% di immediata conversione in intensiva, cioè dotati degli strumenti di ventilazione invasiva pur senza i requisiti strutturali. A livello nazionale se ne prevedono 4.225, di cui 136 per la Calabria. Prima dell'emergenza, si contavano -negli ospedali regionali- 61 posti di Pneumologia. Mentre erano 64 quelli di Malattie Infettive. Numeri incrementati durante la Fase 1, ma che ovviamente andranno rivisti alla luce delle nuove direttive. La Calabria avrà a disposizione per queste misure circa 42,5 milioni di euro. Quasi 8 milioni per interventi che evitino promiscuità negli ospedali e consentano la creazione di percorsi separati, a partire dai pronto soccorsi. 603 mila euro invece per i mezzi di trasporto dedicati ai pazienti Covid. Complessivamente il fondo destinato a questi interventi ammonta a 51,2 milioni di euro.

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LE RISORSE PER IL PERSONALE- Per il personale, la Calabria si trova con un'assegnazione complessiva di 13 milioni e 750 mila euro. 6 milioni di incentivi, nello specifico per incrementare "i fondi per la remunerazione delle ore di lavoro straordinario e delle specifiche indennità contrattuali, ivi incluse le indennità previste per i servizi di malattie infettive". 1,6 milioni per il personale che servirà a rafforzare i mezzi di trasporto dedicati ai Covid (medici, infermieri ed operatori tecnici) e 6 milioni per incarichi di lavoro autonomo, co.co.co. o ancora per reclutamento a tempo determinato del personale per l'attività dei posti letto aggiuntivi delle terapie intensive. 

  

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