di CARMINE MUSTARI
Tra le tante ricchezze di Taverna, oltre a quelle annoverate come patrimonio artistico, il borgo ha un’altra perla da elencare e si tratta delle sue bellezze naturali custodite nel territorio. Tra queste vi sono i paesaggi della Sila, il Parco Nazionale della Sila, sentieri e bellezze amene di estrema bellezza, alle quali di recente si è aggiunto un altro tesoro finalmente facile da raggiungere in seguito al ripristino del sentiero, ovvero le cascate del torrente Litrello.
Un primo gruppo di volontari
Da non molto è stata definita l’operazione di ripristino e consegna ai cittadini e agli avventori, attraverso un'operazione di volontariato voluta dagli amministratori e da alcuni cittadini, il tutto poi, tradotto nell’organizzazione della “Giornata ecologica”. Un’iniziativa che ha registrato l’intervento di cittadini tavernesi volontari e che prevedeva il ripristino di un vecchio sentiero che dalla località “Puddheo” raggiunge una delle diverse cascate del torrente Litrello, affluente poi del fiume Alli. Un torrente che lungo il suo percorso sugli impluvi in più tratti si caratterizza per una serie di cascate di una bellezza naturale unica, cascate che nel corso dei millenni hanno scavato la roccia, ricavando di fatto delle stupende piscine naturali, circondate da una lussureggiante natura, teatro per diverse specificità botaniche, ma anche animali.
Resti dell'abazia di Peseca
La speranza nostra è che sia l'inizio di un percorso che porterà ognuno dei cittadini ad avere maggiore consapevolezza, riscoprendo la bellezza dei nostri luoghi. "Una bella giornata - dichiarano alcuni dei protagonisti - trascorsa insieme ad alcuni amministratori locali e a tanti amici volontari siamo qui come cittadini che vogliono veramente bene a Taverna". Ripristinata la vecchia passerella ora si può completare il percorso per oltrepassare il fiume e raggiungere un altro vecchio sentiero che storicamente apparteneva al cammino del monachesimo, un percorso che poi raggiunge i resti dell’abazia Peseca, luogo mistico e di culto religioso e che ha visto l’opera di tanti monaci tra cui San Falco nativo di Taverna, il quale in seguito alle incursioni dei Saraceni andò via insieme ad altri 12 monaci raggiungendo l’Abruzzo, qui proseguirono la loro opera e tutti divennero santi con editti papali, un percorso dunque di natura e storia.
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