Un progetto scientifico ambizioso che la meritoria missione di far conoscere la storia millenaria della Calabria centrale jonica durante l’età medievale, sfatando la convinzione comune che presenta il Medioevo come un periodo di stagnazione, sminuendone così la portata delle innovazioni e del progresso dell’umanità.
Da questo progetto è nato il volume “Medioevo Sconosciuto”, frutto del lavoro promosso da sei club rotariani del Distretto 2102, tra i quali i due club Rotary cittadini: Rotary Club Catanzaro e Rotary Club Catanzaro Tre Colli, presieduto rispettivamente da Carlo Maletta e Carlo Comito, oltre che i circoli di Crotone, Corigliano - Rossano - Sybaris, Rossano Bisantium e Santa Severina.
Facendo seguito alle tante iniziative promosse dai sei club rotariani, venerdì 7 giugno nell’aula Sancti Petri in via dell’Arcivescovato a Catanzaro, si è tenuta la presentazione del volume alla presenza del Governatore dell’anno in corso, Francesco Petrolo.
Maletta e Comito, aprendo i lavori coordinati da Francesca Ferraro, hanno sottolineato la necessità di operare in maniera concreta per lo sviluppo culturale del territorio, rimarcando il valore culturale dell’iniziativa rientra nella prima azione di pubblico interesse del Rotary, che incoraggia ogni rotariano a trovare modi per migliorare la qualità della vita delle persone nella comunità in cui vive e ad agire a beneficio comune. È questa la finalità che accomuna i sei club del Distretto 2102, uniti dall'obiettivo della promozione culturale e umana del proprio territorio.
Il coordinatore del progetto, Salvatore Foti, past president del Rotary Crotone, ritiene che il termine “sconosciuto" sia particolarmente appropriato, poiché il periodo medioevale, pur avendo caratteristiche originali come frontiera tra il mondo occidentale e quello orientale, è rimasto patrimonio di pochi accademici e poco noto al grande pubblico.
Per la stesura dei testi, ha spiegato ancora Foti, i club Rotary si sono avvalsi dell'opera di archeologi, storici ed esperti di alto profilo. A cura dei sei club sono state pubblicate le copie del libro, gran parte delle quali verranno donate alla Pubblica Amministrazione (Musei ed Enti locali), a Enti Ecclesiastici e ad Associazioni benemerite, responsabili delle gestioni dei beni culturali inseriti nella pubblicazione.
La relazione introduttiva è stata affidata al dott. Gregorio Aversa, direttore del Museo Archeologico di Croton, che è stato il coordinatore scientifico del progetto e ha provveduto ad illustrare l’inquadramento storico-topografico del volume che si arricchisce di importanti contributi sotto molteplici aspetti. Il dottor Aversa ha definito il volume “una raccolta di saggi preziosi che vuole mettere in evidenza, con intento divulgativo, le principali testimonianze di età medievale attestate nel settore jonico della Calabria centro-settentrionale”, per poi soffermarsi sul contributo relativo a Rossano bizantina, la città purpurea.
Chiara Raimondo ha evidenziato l'importanza cruciale della tutela e della difesa del patrimonio storico, artistico e ambientale della Calabria. La sua avventura in questa regione ha avuto inizio con l’Ecole française de Rome, sotto la guida dell'archeologa Ghislaine Noyé, durante la quale ha partecipato agli scavi archeologici nei siti cassiodorei. Raimondo ha ricordato l’inestimabile valore degli studi condotti dalla professoressa Emilia Zinzi sull'area. Ha sottolineato la necessità di proteggere e salvaguardare i siti e le costruzioni medievali, molti dei quali ancora non completamente esplorati, per evitare la loro completa distruzione. Tra questi, la chiesa di Santa Maria di Vetere a Squillace, conosciuta anche come Santa Maria del Mare di Stalettì, è di particolare interesse.
Francesco Cuteri ha posto l'accento sulla scarsa considerazione che l'archeologia medievale ha ricevuto in passato nell'ambito degli studi scientifici. Attualmente, con l'aumento dell'interesse per questo lungo e complesso periodo storico, è fondamentale che tali studi non rimangano esclusivamente patrimonio di pochi accademici. L'obiettivo del volume pubblicato è stato quello di rendere la materia chiara e accessibile anche a un pubblico non specializzato. In Calabria, il Medioevo si distingue per le sue caratteristiche uniche, essendo stato per secoli luogo di frontiera e continua osmosi tra il mondo occidentale e quello orientale.
La dottoressa Stefania Argenti, dirigente e responsabile della Soprintendenza per Crotone e Catanzaro, ha lodato i club per la loro iniziativa meritoria, ed ha sottolineato la necessità di operare concretamente per lo sviluppo culturale del territorio attraverso la collaborazione e la diffusione di buone pratiche. Ha sottolineato il legame profondo e inscindibile tra i vari luoghi calabresi, evidenziando come essi possano essere comparati tra loro pur mantenendo caratteristiche fortemente identitarie.
Don Maurizio Franconiere, responsabile diocesano per i Beni culturali, ha offerto un excursus storico che ha messo in luce come la Chiesa abbia costantemente rappresentato l’amore e l’interesse per i prodotti artistici che conservano profondi valori culturali ed estetici, capaci di influenzare la sensibilità delle comunità. Nel corso dei secoli, la Chiesa ha svolto un ruolo fondamentale nella difesa, tutela e valorizzazione dei beni storico-artistici, proteggendoli dall’oblio e dalla distruzione.
Ha continuato a coordinare i lavori Rocco Reina che ha portato i saluti del prof. Alfredo Focà con il quale non è stato possibile effettuare il collegamento online e ha dato la parola al Governatore Francesco Petrolo del distretto Rotary 2102 che ha lodato l’iniziativa e si è compiaciuto per la partecipazione di relatori di altissimo profilo e per la qualità del volume “Medioevo Sconosciuto”.
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