Un nuovo servizio è stato attivato nel Presidio Ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme: dal primo Febbraio 2023, infatti, è operativo un ambulatorio dedicato per l’impianto degli accessi venosi a breve, medio e lungo termine con l’istituzione di un team di specialisti dedicati e in possesso dei requisiti previsti, afferenti all’Unità Operativa Complessa Anestesia e Rianimazione e Terapia del Dolore diretta dalla Dott.ssa Anna Monardo.
Il servizio nasce dalla necessità di migliorare l’assistenza di pazienti ospedalizzati, e soprattutto per garantire una migliore qualità di vita a pazienti affetti da malattie croniche e da malattie oncologiche. Grazie a personale esperto adeguatamente formato e ad una sicura tecnica ecoguidata è possibile posizionare cateteri venosi, come Picc e Midline, e consentire terapie sintomatiche e di supporto prolungate e/o intermittenti, idratazione e nutrizione parenterale.
L’ambulatorio ubicato al secondo piano torre B del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme è accessibile a tutti previa prenotazione al numero di telefono 351 3434008 e all’indirizzo di posta elettronica accessivascolari.polt@gmail.com con impegnativa redatta dal Medico di Medicina Generale o dallo specialista. L’istituzione del team e dell’ambulatorio dedicato, in accordo con le Linee guida nazionali ed internazionali consente la presa in carico del paziente e una gestione clinica e di cura ottimale, un miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria e un'auspicata integrazione ospedale/territorio.
Per accesso vascolare si intende il posizionamento a breve, medio o lungo termine, di un dispositivo vascolare nel circolo ematico, a pazienti acuti e cronici, per finalità diagnostiche e terapeutiche quali prelievi ematici, monitoraggio emodinamico, infusioni di liquidi (es. trasfusioni ematiche, nutrizione parenterale), trattamenti farmacologici (es. terapie antibiotiche, chemioterapie, terapie antalgiche). Solitamente l’accesso venoso è posizionato per effettuare terapie che non possono essere somministrate per via orale o sono meno efficaci se somministrate attraverso vie alternative, oppure è necessaria un’azione farmacologica più rapida.
La decisione di ottenere un accesso venoso periferico piuttosto che centrale dipende dalle condizioni cliniche del paziente. Esiste un’ampia varietà di opzioni disponibili per l’accesso venoso; la selezione del device deve essere adattata ai bisogni del paziente, al tipo, alla durata e alla frequenza dell’infusione. Lo scenario terapeutico è in veloce evoluzione per soddisfare i bisogni dei pazienti e trattamenti come le chemioterapie oncologiche, la nutrizione parenterale totale, le terapie antimicrobiche parenterali di lunga durata sono in aumento non solo nei pazienti ospedalizzati, ma sempre più spesso pure nelle cure territoriali.
Pasquale Natrella
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