All'ospedale Pugliese il reparto di Psichiatria viene ridimensionato: ignorata la guida “Covid-19” che indica tra i servizi essenziali quelli per la salute mentale

C'è un'emergenza tra le emergenze. Eppure, nel mese di aprile, è stata diffusa dall’Organizzazione mondiale della sanità la guida “Covid-19” che indica tra i servizi essenziali da garantire quelli per la salute mentale.

Ma pare che all'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro quella guida non sia stata presa a prestito.   Dal mese di marzo, infatti, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio è stato fortemente ridimensionato, se non di fatto azzerato. Per far spazio ai pazienti Covid, in piena emergenza certo, i posti letto di psichiatria sono stati ridotti da 13 a 4 (riservati ai soli TSO) ed il reparto allocato nella zona degli studi medici.  

E così, mentre tutta la sanità calabrese è stata sottoposta a un grandissimo sforzo, la salute mentale, i suoi utenti, le famiglie, gli operatori, hanno sofferto in silenzio. 

L’impoverimento dei servizi, la loro riduzione e accorpamento hanno posto i pazienti psichiatrici in coda alla lista delle priorità di salute. Per loro, sembra non ci sia spazio, nel presidio catanzarese.   

Eppure la  Psichiatria è funzionale al buon andamento di tutta l’azienda ospedaliera perché svolge attività di consulenza in tutti i reparti e soprattutto in pronto soccorso dove quotidianamente viene chiamata ad intervenire a supporto della gestione delle emergenze. Interventi moltiplicatisi esponenzialmente nell’ultimo periodo per l’acuirsi delle sintomatologie indotte dai provvedimenti messi in atto per il contenimento dell’emergenza Coronavirus, soprattutto su pazienti con ideazioni suicidiarie.

Perché la pandemia, così come è stato sottolineato da più parti,  ha reso più evidenti le debolezze anche nel perimetro della salute mentale.  Qualche numero può aiutare. Nel 2019 sono stati effettuati nel Reparto di Psichiatria dell’A.O. Pugliese Ciaccio di Catanzaro 411 ricoveri, 1210 consulenze e 619 prestazioni in day hospital, senza contare gli interventi svolti quale riferimento per la casa circondariale di Catanzaro, per i pazienti tossicodipendenti in carico al Serd, per il trattamento di minori e soggetti affetti da disturbi alimentari.

È allora evidente come sia necessario e indifferibile ripristinare compiutamente tale Servizio destinando un adeguato numero di posti letto al reparto e una idonea allocazione dello stesso ponendo fine ad una condizione che svilisce la dignità dei pazienti appartenenti alle fasce deboli della società.

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