di GABRIELE RUBINO
Nel caos attuale della sanità i colpi di scena non mancano mai. Sembrava essere stata definita la “crisi” del Pugliese-Ciaccio, almeno fino a dicembre, ed invece la partita si è di nuovo complicata oggi. La delibera che avrebbe dovuto revocare la terrificante “riorganizzazione”, ossia il taglio di 43 posti letto mandando a casa il personale sanitario precario, non è arrivata nemmeno oggi. E c’è un motivo. A quanto pare l’ufficio amministrativo dell’azienda ospedaliera avrebbe avanzato forti perplessità nel superare il famoso problema dei 48 mesi (36 + 12), che è la massima durata contrattuale a tempo determinato.
Il sospiro di sollievo nell’ospedale dei giorni scorsi si fondava sulla nota “interpretativa” (Leggi qui) inviata dal dg del dipartimento di Tutela della Salute Antonio Belcastro (ed avallata in silenzio dai commissari) che richiamava la legge “salva-precari”, approvata circa un mese fa dal Consiglio regionale. Il provvedimento di Palazzo Campanella ammetteva la possibilità di prorogare fino al 31 dicembre anche i «cessati nell’ultimo periodo». Il riferimento era chiaramente alla ventina di unità licenziate dal Pugliese-Ciaccio dal primo settembre, da cui era esploso il caso dei precari. A quanto pare, il vincolo di legge dei 48 mesi non sarebbe superato né dalla nota di Belcastro e né dalla legge regionale. Al cospetto di questo dubbio, a via Vinicio Cortese, sede amministrativa del Pugliese, è stato richiesto un parere legale per capire meglio la situazione e decidere come muoversi. In questo momento la delibera è ferma. Domani dovrebbe esserci un incontro fra il dg facente funzioni Antonio Mantella ed il commissario Saverio Cotticelli. È chiaro però che se il problema dei 48 mesi fosse invalicabile, non solo i precari già mandati a casa non potranno essere reintegrati (come si era ipotizzato finora), ma progressivamente tutti gli altri che raggiungeranno la fatidica soglia temporale dovranno abbandonare le corsie dei reparti del presidio catanzarese. Alla pattuglia di venti unità andate via a settembre, va aggiunto un altro gruppo di cessati a metà ottobre. Inoltre, è in arrivo un’altra abbondante fuoriuscita di personale a novembre. L'intero contingente è di 170 unità. Insomma, non cambierebbe granché e il Pugliese-Ciaccio sarebbe di nuovo in crisi.
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