di ETTORE ALLOTTA*
"Finalmente si compiono i primi passi verso la tanta desiderata “Riforma della Giustizia”, che comporta la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, e la nascita di un'Alta Corte Disciplinare.
...ma l'ANM, sindacato dei magistrati non vuole rinunciare ai privilegi acquisiti in questi ultimi 30 anni, grazie alla famigerata “Legge Vassalli”, dove è stato consentito ai componenti del Potere Giudiziario (PM), attraverso norme artatamente ideate e attuate nel Codice di Procedura Penale, di assurgersi a titolari delle indagini di Polizia Giudiziaria, impadronendosi illegittimamente della gestione della Polizia Giudiziaria nelle fasi investigative, usurpandone le funzioni, dichiarandosi "pronti allo sciopero", per non perdere la loro natura corporativa, rifiutando qualsiasi cambiamento a difesa del loro “status quo” di immobilismo.
Diranno che è un “vulnus” all’indipendenza della magistratura, ma non ammetteranno mai che la separazione delle carriere è ordinamento vigente in Spagna, Germania, Svezia, Portogallo, Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda, India, Giappone, ed in tanti altri paesi democratici!!!
Devono capire che bisogna sottostare alle leggi, come sottostiamo noi forze di polizia, ossequiando e obbedendo le leggi, anche e soprattutto quando ci vanno contro, vedasi gli innumerevoli avvisi di garanzia che subiamo come "atto dovuto" nell'adempimento del nostro dovere d'ufficio, mentre loro, ossia “i magistrati” non rischiano nulla, seduti sulle loro comode poltrone, nei Palazzi di Giustizia, da dove esercitano a loro piacimento il Potere Giudiziario, applicandolo inesorabilmente sugli avversari politici, ed invece interpretandolo con molta benevolenza per i loro “amici”, generando così la cosiddetta “Giustizia Politicizzata ad personam”.
Le esternazioni dei magistrati sono vietate dall’ordinamento giudiziario, e chi viola la norma è soggetto a sanzioni disciplinari. In un Paese normalmente democratico, i giudici applicano le leggi emanate, non devono interferire nell’attività legislativa, né condizionarla, né paventare o addirittura minacciare scioperi".
*segretario generale provinciale del sindacato PNFD-polizia di stato
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