Alta velocità. Tarantino (Art 1): "Oliverio contesta al Governo di non aver tenuto fede all’accordo, ma dal 2016 al 2020 chi e perché non ha fatto lo studio di fattibilità?"

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images Alta velocità. Tarantino (Art 1): "Oliverio contesta al Governo di non aver tenuto fede all’accordo, ma dal 2016 al 2020 chi e perché non ha fatto lo studio di fattibilità?"

  22 maggio 2020 12:26

di ANTONIO TARANTINO*

Sembrerebbe la coincidenza di un treno quello che è accaduto nello stesso giorno in cui Trenitalia annuncia un nuovo collegamento, con materiale delle ”Freccia Rossa” da Reggio Calabria a Torino P.N. ( via Milano).

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Trenitalia anticipa di qualche giorno il concorrente ”Italo” che da qualche settimana aveva annunciato la volontà di effettuare un collegamento della Calabria alla Lombardia e Piemonte. La coincidenza è la lettera che l’ex Presidente Oliverio, del quale i cittadini calabresi avevano perso le coordinate, ha inviato alla Ministra dei trasporti lamentando il trattamento sproporzionato tra gli investimenti al Nord e quelli al Sud decisi con il Decreto “Rilancio” e ufficializzati in una conferenza stampa del 14 c.m.. Oliverio lamenta l’aberrazione dell’investimento di 379 milioni di euro per l’alta velocità per la stazione di Verona, contro i 40 milioni per il sud, nei quali è compresa anche la Genova-Ventimiglia. In sintesi Oliverio imputa alla Ministra la volontà di tagliare fuori dal servizio di alta velocità oltre 10 milioni di cittadini ed un terzo del territorio nazionale.

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LEGGI QUI. Alta velocità, l’ex presidente Oliverio scrive al ministro De Micheli: "La Calabria e il Sud esclusi dagli investimenti"

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Oliverio contesta altresì alla Ministra di non aver tenuto in considerazione l’accordo che la Regione Calabria ed il ministero dei trasporti avevano sottoscritto già nel 2016, nel quale si prevedeva lo studio di fattibilità per l’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria, per il quale la regione aveva messo a bilancio una somma di 6 milioni di euro.

Caro Oliverio nei circa quattro anni dal 2016 al 2020 chi e perché non ha fatto lo studio di fattibilità? Chi non ha controllato che gli accordi sottoscritti tra regione e Ministero fossero onorati? Perché non si è riusciti a creare un movimento interregionale che costringesse i Governi che si sono succeduti a tenere in considerazione gli accordi sottoscritti e mai onorati? Sarebbe rivoluzionario per un Paese come il nostro che ognuno rispondesse delle proprie responsabilità.  Sicuramente bisogna salutare con soddisfazione l’iniziativa di Trenitalia che, dopo oltre dieci anni dall’avvio dell’alta velocità nel Paese, decide di effettuare un servizio, che da Reggio a Salerno e viceversa, percorrerà la stessa linea che attualmente percorrono le due coppie di Freccia Argento e le Frecce Bianche con gli stessi tempi di percorrenza e le stesse fermate. La sola novità è che questo servizio è effettuato con materiale delle Freccia Rossa ed un viaggiatore che deve andare da Reggio Calabria a Firenze, Bologna, Milano e Torino ha il vantaggio di non cambiare treno, che non è poco. Non mi meraviglia che i soliti noti stiano facendo un battage prendendosi i meriti di queste due iniziative di mercato di due aziende che si fanno giustamente concorrenza, osannando l’arrivo dell’alta velocità fino a Reggio Calabria.

Cosa assolutamente non vera sostenuta anche dal fatto che l’ex Presidente della Regione ha dovuto contestare a muso duro le decisioni del ministro dei traporti che con quei pochi finanziamenti che ha dedicato al sud, in Calabria forse riusciremo a correggere qualche pezzo di tracciato che forse consentirà una percorrenza ai treni di 200km orari. L’alta velocità prevede una velocità oggi a 300 km ora e con i nuovi materiali a 350 km ora. Allora bisogna che la deputazione regionale, il consiglio regionale della Calabria, insieme ai consigli regionali della Basilicata e della Campania, costringano il Governo a rivedere questo decreto mettendo ora all’ordine del giorno un progetto ed un finanziamento congruo che consenta al sud di avere le stesse condizioni di partenza del resto del Paese.

Nessuno si salva da solo. Su una cosa Oliverio ha ragione quando conclude la sua lettera dicendo che con questi  investimenti  l’alta velocità in Calabria non arriverà nei prossimi cento anni.

*presidente assemblea provinciale Art 1

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