Ama Calabria, Richard Galliano con la sua fisarmonica incanta il pubblico del Grandinetti di Lamezia Terme

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images Ama Calabria, Richard Galliano con la sua fisarmonica incanta il pubblico del Grandinetti di Lamezia Terme
Richard Galliano
  28 ottobre 2023 15:04

di MARIA PRIMERANO

Luci soffuse. Sul palcoscenico solo uno sgabello e un uomo che, a occhi chiusi, con mani dalle dita liquide, suona la sua fisarmonica.

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E’ innamorato dello strumento. Lo si percepisce bene quando, a fine concerto, lo guarda soddisfatto, con amore, e ne indica la presenza, protendendo le mani, una volta depositatolo per terra, agli ascoltatori. E infatti, della sua fisarmonica dice: era il mio desiderio più caro dare un giusto spazio a questo strumento, ingiustamente qualificato come il pianoforte dei poveri, mentre la mia fisarmonica è sempre stata uno Steinway con le cinghie.

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Lui è Richard Galliano, famosissimo fisarmonicista francese, massimo interprete mondiale della musica con la fisarmonica e il bandoneon argentino, musica che ha riportato in Europa rivestendola di sfumature e influenze jazz. In questi giorni Galliano è in tour in Italia con Passion Galliano, per festeggiare i 50 anni di carriera: tre giorni fa ha suonato a Verona, due giorni fa a Napoli, ieri sera a Lamezia Terme, ove il pubblico del Teatro Grandinetti gli tributa onori, a fine concerto, in piedi.

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E lui chiede che si accendano le luci per accertarsi meglio delle presenze e per ringraziare. Mercì, mercì, continua a dire, soddisfatto della sua performance.

Galliano e la sua fisarmonica. Una poesia. Un mantice da cui scaturiscono melodie incantevoli che, come una scatola sonora, una scatola magica, ci trasporta in mondi lontani. Il programma è un viaggio tra musiche di sua composizione, un mix di suggestioni armoniche diverse. Attingendo alla musica classica, al folk, al gipsy, al gitano, come dice lui stesso, al tango argentino, alla musica italiana popolare dell’Emilia Romagna, a quella organistica, alla chansone française e alla musette francesce. 

Ascoltiamo rapiti La Valse à Margaux, poi vengono fuori le canzoni care a Edith Piaf o Yves Montand come Les feuilles mortes, (Le foglie morte), brano composto da Joseph Kosma su versi di Jacques Prévert per la colonna sonora del film Mentre Parigi dorme del 1946 diretto da Marcel Carné e reso celebre dall'interpretazione di Yves Montand, qui al suo debutto cinematografico. E ancora due tra le sei Gnossiennes di Erik Satie, scritte originariamente per pianoforte solo, ma che Galliano fa proprie sulla sua fisarmonica ammantando il pubblico di sonorità essenziali, ripetitive, ipnotiche molto charmant.

Non mancano la musette, genere che Galliano ha riscoperto dalla tradizione francese, e Libertango di Piazzolla. Si materializzano, dunque, da questa scatola sonora e danzano i versi più dolci, tristi, gioiosi, sensuali, appassionati  ma anche ironici e divertenti come quelli di Je cherche après Titine, sempre tra les plus belles chansons de Yves Montand.

Un ultima cosa si potrebbe dire di questo Richard Galliano, dal viso paffuto e sorriso gentile: che è un “buon uomo”, un  “uomo garbato”. Che nel concerto non dimentica le dediche alla famiglia, ai figli, ai nipoti, ai parenti, agli amici. Ci sono dediche, allora, per la moglie di Astor Piazzolla, Laura, e per la propria, Gisèle, ma a fine spettacolo c’è anche una melodia struggente per un amico morto di cancro proprio nel giorno di questo concerto.

 

 

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