Amalia Bruni, consigliera regionale del Partito Democratico e vice presidente della Commissione sanità, è intervenuta al ciclo di conferenze culturali organizzato a Palazzo Albirosa dal professor Antonio Federico.
La consigliera regionale Bruni ha trattato temi cruciali legati alla condizione delle donne nel Sud Italia, con un focus particolare sulla Calabria, offrendo una panoramica approfondita delle sfide attuali e dei dati più significativi.
"Questo nostro Sud ha profondamente bisogno di riscoprire i suoi valori, le sue radici e la sua cultura. Senza questo legame di consapevolezza e di ricchezza, temo che a poco varranno gli sforzi di chiunque, e le nuove generazioni continueranno ad andare via", ha detto Bruni sottolineando l'importanza di iniziative organizzate dal professore Federico, auspicando che possano trasformarsi in progetti duraturi capaci di generare un vero cambiamento.
La consigliera regionale ha sottolineato come le leadership femminili, caratterizzate da maggiore empatia, capacità di fare squadra e valorizzazione del gruppo, siano spesso più efficaci, ma non sempre riconosciute.
Nel suo intervento, Bruni ha messo in evidenza i dati allarmanti sul gender gap, citando il World Economic Forum: "L'indice di parità globale è al 68,4%, ma il divario in settori come l'economia e la politica è ancora enorme. L'Italia, purtroppo, è scesa di 13 posizioni dopo la pandemia, attestandosi al 79° posto su 140 paesi. In Europa, alcune regioni avanzano, mentre altre, come l'Italia, restano indietro". Ha poi aggiunto: "Il gender gap in politica, a livello nazionale, si attesta intorno al 22%, un dato che evidenzia quanto ci sia ancora da fare per raggiungere una reale parità".
Bruni ha inoltre evidenziato la difficile situazione occupazionale delle donne nel Sud Italia: "Il tasso di occupazione femminile nel Sud è tra i più bassi d'Europa. Il tasso di disoccupazione femminile in Calabria supera il 15,9%, un dato inaccettabile".
La consigliera regionale democrat ha anche espresso forte preoccupazione per la crescente desertificazione demografica del Sud: "Abbiamo perso 380.000 laureati, che sono andati a costruire le ricchezze del Nord Italia, dell’Europa e persino degli Stati Uniti. La Calabria perde 9 persone su 1.000 ogni anno. Se non riusciremo a bloccare l’autonomia differenziata, il nostro Sud rischia una desertificazione totale".
Un altro dato significativo presentato da Bruni riguarda il potenziale economico del lavoro femminile: "Se si investisse sul lavoro delle donne, si potrebbero creare 10,5 milioni di posti di lavoro a livello globale. Ma in Italia, le donne sono ancora pagate meno degli uomini, fanno più fatica a fare carriera e subiscono un gender gap pensionistico importante. Nonostante questo, il contributo delle donne è cruciale per lo sviluppo economico del Paese".
"Per cambiare questi stereotipi così radicati, è necessario lo sforzo di tutti. Bisogna cambiare il pensiero e le azioni, dare ed essere un esempio. Il futuro dirà se i semi piantati daranno frutti, ma sono convinta che dobbiamo guardare al domani con occhi nuovi, come ci insegna José Saramago", ha detto ancora
Infine, Bruni ha ricordato il suo lavoro pionieristico sulla genetica dell'Alzheimer, condotto in Calabria: "Partecipare a un lavoro straordinario sulla genetica dell’Alzheimer mi ha permesso di percorrere strade mai battute. Grazie all'identificazione del gene presenilina 1 e alla collaborazione internazionale, oggi abbiamo farmaci disponibili, anche se solo negli USA. Questo risultato dimostra che anche dal Sud Italia si possono ottenere successi scientifici di rilievo mondiale".
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