“I calabresi non hanno sfruttato l’occasione, forse irripetibile, di realizzare la rivoluzione civica che avrebbe potuto dare una speranza reale di cambiamento a questa regione imprigionata dai trasversalismi, dal malaffare, dalla corruzione, dal potere che si nutre di clientelismo e arretratezza. Non hanno voluto scommettere su Luigi De Magistris, disegnando un esponente della società civile, e oggi ci ritrovano come capo dell’opposizione la propria candidata alla presidenza. Ma Amalia Bruni non era stata scelta e voluta dal Partito democratico? La fiducia che le è stata attribuita dai cittadini e della parte politica che l’ha scelta viene ripagata in questo modo. La storia si ripete, leggiamo pagine amare che avevamo già archiviato dopo Pippo Callipo”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (L’Alternativa c’è).
“Invece la scienziata lametina ha pensato bene di annunciare nel corso della prima riunione della coalizione nel post elezioni dove gli alleati le hanno chiesto di continuare insieme il percorso intrapreso in campagna elettorale che aderirà al gruppo misto, e che assicura una “opposizione costruttiva” – afferma ancora Granato -. La domanda sorge spontanea, direbbe qualcuno: potrebbe definirci il concetto di ‘opposizione costruttiva’? Significa che è pronta ad essere talmente comprensiva e conciliante con Occhiuto e la sua maggioranza da scendere a produttivi compromessi schermandosi dietro il ‘bene della Calabria’?"
"Ancora un volta il Pd ha sbagliato prima il metodo e poi la figura su cui puntare. Espressione della società civile che usa il Partito come un taxi, e sfrutta la coalizione che l’ha sostenuta, - conclude - per parcheggiarsi cinque anni in Consiglio regionale tradendo il ruolo che le è stato affidato dai calabresi: questo significa in soldoni aderire al Gruppo Misto. Non è né carne, né pesce (come Callipo). Come saranno in grado le minoranze di tenere a bada gli appetiti di un centrodestra sempre più famelico, sempre capace di ricompattarsi sulla gestione di potere e risorse, i calabresi lo scopriranno presto, sulla propria pelle”.
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