Amarcord Calabria. Leonida Repaci, illustre figlio di Calabria, che tanto amò, da dedicargli quasi una vita

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images Amarcord Calabria. Leonida Repaci, illustre figlio di Calabria, che tanto amò, da dedicargli quasi una vita
Il Cantico della Calabria di Apollonia Nanni
  27 giugno 2020 19:10

di APOLLONIA NANNI

Decantata, amata, quando fu il giorno della Calabria Dio si trovò di fronte una immensa distesa di argilla verde con riflessi viola. Creò i verdi, i viola gli azzurri, distese immense di blu in tutte le tonalità, terra profumata, pur nella sua asprezza, selvaggia ma vera e genuina, proprio come l’illustre Leonida Repaci, figura di spicco, fine intellettuale, scrittore drammaturgo , saggista e pittore. Nasce a Palmi nel 1898 e muore a Marina di Pietrasanta in Versilia nel 1985. Fratello dell’avvocato e politico Francesco Repaci, zio di Antonio Repaci magistrato e scrittore.

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Leonida Repaci nel film "La Dolce Vita"

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Di famiglia numerosa, aveva nove fratelli, che rimasero all’epoca in miseria per la morte prematura del capofamiglia. Ma quando c’è la passione e la forza di volontà tipica degli uomini veri, gli uomini di Calabria che lottano per un ideale , si superano tutti gli ostacoli, e Leonida è l’esempio di quanto l’istruzione, il sapere, la cultura possano salvare da eventuali destini “altri”. Ci sono persone, anime, che osservano dove gli altri non vedono, perché accecati da presunzione e superficialità. E dalla terra di argilla con riflessi viola, parte , inizia una intensa attività culturale di questo uomo illuminato.

Nel 1929, da una sua idea, con il contributo di Carlo Salsa e Alberto Colantuoni, nasce a Milano il Premio Viareggio del quale è stato presidente fino alla morte. Ha fondato IL TEMPO, e il quotidiano l’EPOCA. Nel 1948 fonda e presiede il PREMIO FILA DELLE TRE ARTI e il PREMIO SILA. Nel 1950 entra nel Consiglio mondiale per la pace insieme ad altri intellettuali come PABLO PICASSO, BERTOLT BRECH, RENATO GUTTUSO e JEAN-PAUL SARTRE. Scrive una interessante trilogia, La storia dei Rupe, una sorta di biografia, racconta delle difficoltà sociali e umane dei primi trent’anni del novecento che diventano ancora più interessanti quando si parla del Meridione d’Italia. Impegnato politicamente, socialista fervente. Repaci è un uomo molto intenso e passionale. Nel 1959 Federico Fellini lo vuole nella parte di se stesso nel film LA DOLCE VITA.

Purtroppo , spesso ci si dimentica in fretta dei figli illustri, che hanno reso grande la CALABRIA, attraverso il loro impegno artistico, culturale, sociale. Quando invece dovremmo fare baluardo delle nostre eccellenze, altrimenti una terra, un territorio come vengono riconosciuti? Non certo solo per le prelibatezze culinarie che pur esistano, ma soprattutto per i saperi, persone avvedute ricche di ideali, che riscattano il popolo calabrese, troppo spesso ricordato e  sbeffeggiato per altri meno nobili vicende! Calabrese, nella sua migliore accezione metaforica, vuol dire Rupe, cioè carattere. E’ la torre che non crolla giammai la cima pel soffiar dei venti: LEONIDA REPACI. Un calabrese illustre e colpevolmente dimenticato.

  

 

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