Settembre all’insegna delle radici con la Festa dell’Emigrante, la festa dell’accoglienza e dell’integrazione, le tracce di una memoria e di una storia identitaria che diventa occasione per ritrovarsi e per rafforzare l’offerta turistica genealogica destagionalizzata.
Piazza dell’Emigrante è la cornice naturale per ospitare una manifestazione che si ripete da 12 anni nel segno dell’appartenenza, dove il sentimento dominante continua ad essere il ritorno, ai luoghi, alle persone, anche se nel tempo l’emigrazione ha assunto caratteristiche differenti, diventando spesso un’opportunità.
Un evento all’insegna della cultura, nella sua più ampia accezione, che si avvia con la consegna dei premi allo studio, finanziati con fondi del bilancio comunale, e destinati ai neodiplomati e neolaureati e da quest’anno intitolati alla maestra “Anna Maria Inserra”, la sig.ra Bova, recentemente scomparsa, che ha guidato il percorso di crescita culturale, sociale e civico di intere generazioni di studenti amaronesi.
5 gli studenti meritevoli premiati dal sindaco, Luigi Ruggiero, che si sono avvicendati sul palco di Piazza dell’Emigrante: per i neodiplomati, che hanno ricevuto un premio di 200,00 euro, Barbara Lanzellotti, che ha superato gli esami di Stato con una votazione di 100/100.
Ben più folta la sezione dei neolaureati, 4, che hanno ricevuto un assegno di 400,00 euro ciascuno: Alessia Dedoni, laureata all’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, Silvia Anastasio, laureata all’ Unical, Catia De Giorgio, laureata c/o l’UMG, Antonio Marinaro, laureato c/o J’ Università degli studi di Pavia; tutti hanno conseguito il titolo con la votazione di 110/110, cui si è aggiunta la lode per Alessia e Silvia.
L’assegnazione dei premi è avvenuta, come consuetudine, sulla base di un criterio meritocratico; un riconoscimento istituzionale, oltre che economico, che da ben dieci anni l’Amministrazione riserva ai suoi giovani studenti quale gratificazione per l’impegno e i risultati raggiunti.
Le tracce identitarie sono state il filo conduttore di una piacevolissima serata, proseguita all’insegna del cabaret di Piero Procopio con il divertentissimo spettacolo in dialetto calabrese “Chissù è de nostri”, una serie di monologhi che ripercorrono una quotidianità tanto tipica quanto attuale.
Un viaggio tra arte e cultura, attraverso gli sketch esilaranti e la satira del comico catanzarese, che con le battute, la mimica, le giuste intonazioni, la vivacità attribuisce al suo spettacolo il realismo della vita giornaliera della gente comune, custodendone e tramandandone tradizioni, aneddoti, modi di dire e di pensare.
Lo spettacolo in vernacolo è stato un continuo susseguirsi di fragorose risate da parte di un pubblico accorso numeroso anche da altre province della regione, che ha interagito con il comico calabrese per tutta la serata.
Un’esperienza diretta e coinvolgente, un umorismo sagace con cui Piero Procopio riflette sui divertiti spettatori la realtà, mettendo in luce aspetti sociali, usi, costumi, temi con cui il pubblico è riuscito perfettamente e piacevolmente a identificarsi.
La manifestazione realizzata dal Comune di Amaroni rientra nell’ambito della programmazione degli eventi destagionalizzati della proposta progettuale Tracce.
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