Amaroni, prevenzione e Vangelo: Don Roberto trasforma la Chiesa in "ospedale da campo"

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  01 maggio 2025 11:21

Un giorno di cura, ascolto e prossimità: è questo il significato più profondo della giornata di prevenzione gratuita organizzata ad Amaroni per sabato 3 maggio, grazie all’impegno del parroco Don Roberto Corapi. Un’iniziativa concreta e ispirata alle parole di Papa Francesco, che definisce la Chiesa come un “ospedale da campo”, pronto a soccorrere le ferite dell’umanità.

Don Roberto, da sempre vicino ai bisogni della sua comunità e in particolare dei giovani, rilancia così il senso della missione ecclesiale: “Non soltanto l’anima, ma anche il corpo va curato. Se curiamo e fasciamo le ferite, curiamo anche l’anima di ogni persona”.

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La giornata, promossa dai Lions Club Catanzaro Mediterraneo, con il patrocinio morale del Comune di Amaroni, prevede visite specialistiche gratuite in ambito otorinolaringoiatrico, audiologico, pediatrico, allergologico e neurologico. Le visite si svolgeranno presso i locali Auxilia e la struttura parrocchiale Casa Maria, dalle ore 9:00. Un’iniziativa resa possibile grazie alla disponibilità dei medici volontari, tra cui il dottor Miceli, il dottor Massimiliano Pellegrino e lo stesso dottor Lelio Valerio Gallo, presidente del Lions Club, insieme al segretario Pierpaolo Pellegrino.

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Questa giornata di prevenzione si inserisce all’interno del progetto più ampio dello "sportello di ascolto", creato da Don Roberto ad Amaroni, con l’obiettivo di offrire un punto di riferimento per chi vive situazioni di difficoltà, solitudine o bisogno. Un gesto di vicinanza, che testimonia una Chiesa non chiusa in sé stessa ma immersa nella vita reale delle persone.

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"Bisogna accompagnare le persone a partire dalla loro condizione", afferma Don Roberto, ricordando che ogni iniziativa come questa è, prima di tutto, "un modo per vivere concretamente il Vangelo di Gesù".

L’impegno della parrocchia, delle istituzioni locali e dei professionisti sanitari mostra quanto sia possibile creare reti di solidarietà capaci di restituire dignità e speranza a tante persone. In una società che spesso lascia indietro i più fragili, esperienze come questa rappresentano un segno tangibile che la cura dell’altro è il primo passo verso una comunità più umana e giusta.

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