Ambiente. La Giunta regionale approva il Piano di tutela della qualità dell’aria

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Sergio De Caprio

Via libera anche al rafforzamento della rete per il monitoraggio dei corpi idrici e al Piano di tutela delle acque

  31 maggio 2021 17:32

La Giunta regionale della Calabria, su proposta dell’assessore Sergio De Caprio, ha approvato oggi il Piano regionale di tutela della qualità dell’aria. La delibera è rivolta anche all’aggiornamento della classificazione di zone e agglomerati ai fini della valutazione della qualità dell’aria, per come stabilito dalla normativa di settore con obbligo a carico delle Regioni.

«Sulla base dell’ultimo quinquennio di monitoraggio – è scritto – è stato evidenziato da Arpacal un miglioramento della classificazione nelle varie zone, con particolare riferimento ai microinquinanti (metalli pesanti, benzene e ipa) oltre a monossido di carbonio e anidride solforosa».

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«Si sono registrati – riporta ancora la delibera – valori inferiori alle soglie di valutazione inferiore e, pertanto non vi sono rischi correlati o situazioni di criticità sulla qualità dell’aria, con potenziali effetti tossici conseguenti alla diffusione/dispersione di tali microinquinanti sulle polveri o smog».

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Su proposta dell’assessore De Caprio, sono stati approvati anche il rafforzamento della rete per il monitoraggio ambientale dei corpi idrici della Regione Calabria e la redazione del Piano di tutela delle acque. La delibera in questione prevede due finalità, di cui la prima è quella di «conseguire la redazione di uno specifico progetto di monitoraggio ambientale dei corpi idrici e redazione del Pta in capo ad Arpacal, utilizzando le risorse finanziarie disponibili sull’Azione 6.4.2 del Por Calabria Fesr Fse 2014/2029».

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La seconda finalità è «la stipula di un apposito protocollo d’intesa con Arpacal e con l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, che garantisca in contemporanea una attività di ricerca e condivisione sia delle strategie di intervento del monitoraggio ambientale sia degli indirizzi di governo a livello regionale e di distretto idrografico, laddove il nuovo Pta si configura come elemento di raccordo tra le competenze regionali e distrettuali».

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