"La vicenda dell’ampliamento dell’inceneritore di Marcellinara, alle porte di Catanzaro, ci offre l’occasione per riportare nella giusta dimensione e ribalta la vicenda dei rifiuti nella nostra regione".
E' quanto si legge in una dichiarazione stampa della FP CGIL Calabria su emergenza rifiuti. "La soluzione prospettata, - prosegue -oltre ad essere molto discutibile, è certamente lesiva delle prerogative di ben due amministrazioni comunali (Marcellinara e Tiriolo) che, forti delle decisioni assunte dai rispettivi civici consessi, hanno espresso una serie di perplessità nel merito dell’ampliamento dell’impianto, offrendo anche utili correttivi atti a contenere al massimo il possibile impatto ambientale negativo".
"Ovviamente, - si legge ancora - quello che riportiamo, emerge dalla stampa, una riflessione più approfondita andrebbe fatta una volta letto il verbale, ed i documenti a corredo, della conferenza dei servizi nella quale la Regione Calabria, secondo alcuni, è rea di aver cambiato posizione e voto “nel giro di una notte”. Tuttavia, nell'attesa di conoscere al meglio la vicenda non ci possiamo esimere dal fare alcune stringenti considerazioni sulla situazione dei rifiuti in Calabria, partendo dalla più recente questione di Marcellinara per giungere all'emergenza rifiuti nella città di Reggio Calabria, passando per altri grossi centri abitati come Cosenza e Crotone".
"Quanto sopra evidenzia, - prosegue la nota - a nostro avviso, una grave criticità del settore che, a partire dall'ente regione e non solo da oggi, tutti hanno sottovalutato. Tale sottovalutazione è un vizio ed un lusso che si sono permessi tutti i governi regionali di entrambi gli schieramenti. E’ stato costume di tutti la presentazione, in pompa magna del proprio piano regionale dei rifiuti di turno, salvo poi lasciarlo sistematicamente inattuato. Quello più recente risale al 2016, anche questo rimasto pressoché lettera morta".
"Come organizzazione sindacale, - conclude la nota - abbiamo a cuore la salute dei lavoratori e dei cittadini, ed auspicando che non ci si ritrovi in una nuova terra dei fuochi (Lamezia Terme docet), riteniamo che la soluzione delle discariche (che non siano di servizio agli impianti e per gli scarti di lavorazione) e degli inceneritori non sia quella giusta, se poi a determinare le scelte del pubblico sia la logica della totale soddisfazione degli interessi dei privati, nel nome di un rilancio dell’occupazione, che a Taranto (ex Ilva) ha prodotto tutto quello che finora abbiamo conosciuto. Riteniamo che sia urgente e necessario che la Regione Calabria sia conseguenziale alle proprie scelte ribaltando il paradigma con la conseguenza che il privato deve supportare le scelte del pubblico e non viceversa. Eduardo De Filippo diceva “ Adda passà a nuttata”, quindi ogni riflessione più incisiva la rinviamo a dopo il 26 gennaio".
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