«Anche la Calabria ha pagato il suo tributo alla ferocia nazifascista, eppure la tragedia dell’Eccidio di Rizziconi (17 morti e oltre 60 feriti) è pressoché sconosciuta anche dentro i confini regionali. All’indomani del 77esimo anniversario della strage nazista avvenuta il 6 settembre del 1943, è doveroso rendere ufficialmente omaggio a questi uomini e donne, nostri padri e madri, nostri fratelli e sorelle, martiri della ferocia nazista, affinché, come tutte le altre vittime del periodo più buio dell’umanità, trovino il loro posto nella Storia e nella memoria». È quanto afferma Marcello Anastasi, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, che ha presentato una mozione con cui si impegna la Giunta regionale «a farsi portavoce delle istanze della città di Rizziconi presso le Istituzioni competenti, affinché venga reso il giusto onore anche alle vittime calabresi della ferocia nazista in Italia».
«Una strage ancora senza alcun colpevole, perpetrata al solo scopo di vendetta, per cui nessun ufficiale ha mai pagato. Una ferita ancora aperta, ma avvolta in un inspiegabile velo di silenzio.Ad oggi – spiega infatti il capogruppo di IRIC – non sono state concesse onorificenze alla città, nonostante la richiesta ufficiale del Consiglio comunale nel 2010. La Commissione parlamentare preposta allora non considerò sufficienti le fonti. Questa situazione è però ampiamente superata dato che nel 2016, grazie all’impegno di studiosi e storici delle più rinomate università italiane e delle associazioni, come il “Comitato 6 Settembre 1943”, fu sottoscritto un protocollo dai governi italiano e tedesco che riconosce l’Eccidio di Rizziconi come unica strage nazista in Calabria,inserendola nell’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia».
La mozione di Anastasi impegna dunque la Giunta regionale a chiedere «il riconoscimento della meritata onorificenza per la città supportando le richieste portate avanti dal Consiglio comunale di Rizziconi in sinergia con le associazioni del territorio, tra cui il Lions Club». Oltre a ciò, Anastasi chiede anche che «con il supporto di atti, studi e relative fonti», l’Eccidio di Rizziconi venga inserito «nei programmi scolastici relativi all’occupazione nazista in Italia, accanto a tutti gli altri avvenimenti tristemente noti di quel periodo».
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