“Anatomia di un pandemia-Anno I dopo Covid”, la conferenza del Lions Club sul disagio giovanile

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  24 aprile 2021 19:21

di VALENTINA CELI

Quasi tre ore per raccontare uno dei tempi più caldi di questo periodo: l’impatto che la pandemia ha avuto su bambini e ragazzi. La conferenza online organizzata oggi dal Lions Club di Catanzaro ha proprio lo scopo di accendere i riflettori sulle zone d’ombra del disagio dei più giovani. Evocativo il titolo “Anatomia di un pandemia-Anno I D.C. (Dopo Covid)”. A dare il via al dibattito sono stati Giuseppe Iannello (Past governatore distretto Lions 108 Ya) e Antonio Scarpino (Presidente Lions Club Catanzaro), moderati da Francesco Accarino (vice gov. Distretto Lions 108 Ya) e Domenico Minasi (presidente sezione calabrese della Società Italiana di Pediatria).

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Al cuore della discussione c’è la difficoltà degli under 18 di rapportarsi con gli altri durante quest’ultimo anno pieno di privazioni e divieti. Costrizioni che spesso provocano difficoltà non solo nel sociale, ma anche a livello fisico e psichico. Un incontro fitto di interventi: nel primo segmento hanno parlato Maria Bitonte (vice cerimoniera Distretto Lions 108 Ya); Antonio Messa (professore di Economia aziendale all’Università LUDES); Giuseppe Raiola (direttore U.O. Pediatria della A.O. Pugliese-Ciaccio e past president Lions Club Catanzaro Host) e Federico Bianchi di Castelbianco (psicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva, direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma).

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Nella seconda parte della conferenza, moderata da Tommaso Di Napoli (Lions Club Eboli-Pattipaglia Host) e Franco Scarpino, (II vice governatore Distretto Lions 108 Ya), è stato il turno di  Antonio Marziale (già Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria) e Rossella Anfosso (responsabile del Servizio Promozione della Salute, Dipartimento di Prevenzione ASP di Catanzaro).

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In particolare è il dottor Raiola a tracciare un quadro complessivo della situazione giovanile attuale. “Il disagio dei ragazzi è educativo – spiega - perché manca la scuola per come sono abituati a conoscerla. Ma è anche sociale: a casa non sanno come sfogarsi, e poi la loro rabbia sfocia nelle maxi risse che vediamo ogni giorno in tv. È una generazione che soffre delle disuguaglianze create da questa bolla virtuale e che ha bisogno di tutta la nostra comprensione per trovare una via d’uscita”.

Anche il quadro clinico dei giovani si è aggravato notevolmente con l’insorgere della pandemia. Il dottor Raiola infatti denuncia il drammatico aumento degli accessi al pronto soccorso per problemi psichici e di auto-lesionismo, oltre che di tentativi di suicidio dei giovanissimi. E il tutto avviene in una regione come la Calabria, in cui non esiste un reparto di Neuropsichiatria infantile. “Se prima i piccoli pazienti – racconta il medico - avevano come desiderio di avere la maglia del calciatore, di incontrare i propri idoli, oggi riscontriamo che l’unica cosa che vogliono è possedere un dispositivo per seguire la Dad e restare connessi coi loro cari”.

Solitudine e mancanza di motivazione sono i motivi principali delle carenze del rendimento scolastico, spiega Rossella Anfosso. Ma il disagio in questo caso è condiviso anche con gli insegnanti, che si sono sentiti abbandonati a loro stessi in una situazione d’emergenza.

Quali sono le prospettive future per recuperare i giovani che soffrono per le conseguenze della pandemia? “Soprattutto il dialogo – conclude il governatore del Distretto Lions 108 Ya, Antonio Marte – e l’ascolto in famiglia. Non dobbiamo perdere di vista il benessere dei ragazzi in quella che è la loro ora più buia”.

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