di STEFANIA PAPALEO
Sara Pedri, ginecologa di 31 anni originaria di Forlì, è scomparsa nel Trentino dal 4 giugno scorso. "Una giovane donna, collega brillante e piena di vita", viene definita da chi l'ha conosciuta a Catanzaro. Ed è proprio dal capoluogo calabrese che stanno partendo a ritmo incalzante gli appelli dei colleghi che ne hanno incrociato il cammino quando Sara era ancora una specializzanda al Policlinico di Catanzaro. La famiglia la cerca disperatamente. Di lei, al momento, è rimasta solo l'auto trovata dai carabinieri in località Mostizzolo, nel Comune di Cis, al confine con quello di Cles dove stava lavorando attualmente, dopo che il suo contratto in Calabria non era stato rinnovato. All'interno dell’auto è stato trovato anche il cellulare della giovane dottoressa, che pare non si trovasse proprio a suo agio sul nuovo posto di lavoro.
Un appello è stato lanciato anche dalla prof. Venturella, di ginecologia universitaria di Catanzaro, che dice "Esci fuori Sara e poi torna giù". Sulla stessa scia Tiziano Anfosso, specialista in Ginecologia e Ostetricia sempre a Catanzaro, e tutti gli altri colleghi e amici di cui Sara aveva conquistato il cuore nella sua parentesi calabrese che, probabilmente, si è chiusa troppo presto, a causa di una sanità malata.
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