di GIORGIA RIZZO
I lavoratori agricoli della Piana di Gioia Tauro incroceranno le braccia il prossimo 21 maggio, data dello sciopero nazionale indetto dall'Unione Sindacale di Base per contestare le misure contenute nel nuovo Decreto Rilancio. "Un decreto non efficace, poco coraggioso" secondo Ruggero Marra, sindacalista dell'Usb attivo nel territorio di Reggio Calabria.
Le nuove misure del governo nell'ambito dell'agricoltura, annunciate con commozione dalla ministra Teresa Bellanova, arrivano infatti dopo l'appello del sindacato per una sanatoria che conceda a tutti il permesso di soggiorno, che consente l'accesso ai diritti di base. Le speranze sono state però disattese. Di fatto sono ora previsti permessi di regolarizzazione temporanei, della durata di sei mesi, che non interessano la totalità dei braccianti.
"Si sarebbe dovuto pensare ad una regolarizzazione più ampia - spiega Marra - adesso solo alcune categorie di lavoratori avranno diritto al permesso, e non è detto neanche riescano tutti ad ottenerlo. Inoltre il governo si mostra in continuità con il governo precedente, perché potranno accedere alla regolarizzazione soltanto i lavoratori che hanno un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, escludendo di fatto chi ha subito il Decreto Sicurezza. Una misura che arriva nel momento in cui la frutta sta marcendo nei campi, non spinta dall'interesse di garantire diritti".
Per questo il 21 sarà sciopero dei braccianti ma anche di piccoli commercianti agricoli e consumatori. Nel tentativo collettivo di uscire dalla marginalità.
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