Il legale resta in libertà
26 settembre 2020 10:33di EDOARDO CORASANITI
L’operazione “Genesi” arriva in Cassazione. Accolta la tesi difensiva sulla inammissibilità del ricorso della procura di Salerno che voleva ripristinare la misura cautelare: l’avvocato Marzia Tassone, difesa dai suoi colleghi Valerio Murgano e Tonino Curatola, continua a rimanere in stato di libertà.
Dopo il Tribunale della libertà, è la Corte di Cassazione a confermare l’assenza assoluta di gravità indiziaria.
Marzia Tassone è finita agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Genesi”, il blitz che lo scorso 15 gennaio ha messo in luce un presunto giro di corruzione tra giudici, avvocati e professionisti (LEGGI QUI).
Tassone deve rispondere di 4 presunti episodi di corruzione nei confronti del giudice della Corte d’Appello di Catanzaro e della Commissione Tributaria, Marco Petrini.
Dalle carte delle indagini, a gennaio scorso Tassone è identificata come la donna con una relazione stabile con il magistrato. Scattano i domiciliari (e una valanga di chiacchiere e pettegolezzi) fino al 13 febbraio: il Tdl di Salerno annulla l’ordinanza per mancanza di gravità indiziaria, come spiegherà qualche giorno dopo : non c’è corruzione (LEGGI QUI)
Posizione che, oggi, di nuovo, viene fortemente indebolita dai magistrati romani che hanno confermato la decisione del Tdl, nonostante l’appello della Procura campana.
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