Coronavirus. Anche il Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore Catanzaro lancia un appello per far rientrare i calabresi dal nord

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Lorenzo Scarfone, Segretario Provinciale del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore
  22 aprile 2020 13:07

"Ormai abbiamo capito che parte, per fortuna non preponderante, dei nostri contatti ha deciso, non sappiamo se consciamente o meno, di applicare una sorta di congiura del silenzio nei confronti dei comunicati che la Segreteria Provinciale e quella Regionale del MSI-Fiamma Tricolore quasi quotidianamente “lanciano”, siano essi comunicati di semplice ringraziamento alle tante “categorie” ed ai tantissimi operatori e volontari che supportano i Calabresi e gli Italiani in questo grave momento della Nostra Storia oppure comunicati rivolti a suggerire e/o sollecitare provvedimenti da prendere per uscire al più presto e meglio da questa intricata situazione.  Ma noi siamo Calabresi e, in quanto tali, Teste Dure e continuiamo imperterriti a fare quello che riteniamo sia un nostro Dovere di Militanti Politici verso la nostra Comunità ed il Popolo Italiano". E' quanto si legge in una nota stampa di Lorenzo  Scarfone, Segretario Provinciale del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore.

 "Oggi, in particolare, ci corre l’obbligo di rivolgerci formalmente alla nostra Governatrice - in forza di una responsabilità che resta in capo alle sue prerogative ed alle capacità che stiamo imparando a riconoscerLe - nonchè all’On.le Wanda Ferro - che sui capisaldi della meritocrazia e della Responsabilità ha fondato tutta la sua azione politica, - prosegue - azione che oggi la portano ad essere certamente la migliore e più propositiva rappresentante calabrese nel Parlamento Italiano - per chiedere loro, unendoci alle ormai migliaia di Calabresi che lo stanno facendo come noi finora in varie e multiformi modi (petizioni, lettere, istanze, messaggi sui social e quant’altro), di intervenire con la dovuta urgenza a far si che quelle diverse migliaia di nostri corregionali che da oltre un mese e mezzo sono “ristretti”, per la sola colpa di avere sempre voluto comportarsi correttamente e secondo quanto indicato dalle Istituzioni, in diverse località del Centro-Nord possano finalmente tornare nelle loro famiglie, pur osservando tutte le prescrizioni e le precauzioni che il particolare momento richiede, uscendo da situazioni che tutti sappiamo bene ormai non oltre sopportabili nè emotivamente nè economicamente".

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"Per quanto poi inerente il nostro status di Cittadini Italiani vorremmo far notare, - si legge ancora - andando ad analizzare uno dei tanti abusi messi in atto da questa squalificata classe politica, la miriade di organismi che si stanno creando, ognuno formato da diverse decine di componenti - pare che il numero esatto ad oggi abbia superato i cinquecento soggetti tutti lautamente ricompensati dalla casse pubbliche (sono i soli ad avere ad oggi guadagnato economicamente da questa pandemia) -, e che vanno tutte sotto il nome di “Task Force”, che a noi fa venire in mente la saggezza latina rispetto alla correlazione tra la forma nominale ed il significato intrinseco di un nome cioè “nomen-omen”, che nella fattispecie permetteteci di tradurre, forze maccheronicamente ma con margini di realtà molto stretti, “forzare la tasca” cioè un gruppo di “esperti” chiamati a “mettere le mani in tasca” ai Cittadini. E certo questa non è una bella cosa di questi tempi in cui le Istituzioni dovrebbero, al contrario, immettere tantissima liquidità, - conclude - accollandosene per intero gli oneri e le spese, nelle tasche dei Cittadini (Artigiani, Aziende, Commercianti, Dipendenti). Ed invece solo tante fantasmagoriche promesse ed altrettanti pesanti flop, economici e sanitari, che allontanano invece di avvicinare l’uscita dal tunnel".       

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