Dopo la sospensione delle settimane scorse, non è stato ancora riattivato il servizio ristorazione e bar della Cittadella regionale. Il dirigente sindacale del CSA-Cisal, Gianluca Tedesco, ha inviato una missiva al presidente Roberto Occhiuto, all'assessore al Personale Filippo Pietropaolo, al dg del dipartimento 'Economia e finanze' e al dirigente del settore Economato. Di seguito il testo.
"In riferimento alla mail inviata mercoledì 22 marzo u.s. (attraverso Supporto CED) a tutto il personale dell’Amministrazione regionale a firma della Dirigente del Settore “Economato”, volta a fornire un aggiornamento sullo sviluppo della problematica relativa alla all’interruzione dell’erogazione del servizio di ristorazione (avvenuta il 9 marzo), la scrivente O.S., con la presente, chiede alle SS.LL. un incontro urgente per essere informati di quanto sta accadendo e capire, soprattutto, se nell’immediato futuro ci sarà un cambio di gestione dell’operatore economico.
Abbiamo appreso, infatti, che con decreto n. 4853 del 4 aprile 2023 é stata attivata la “risoluzione contrattuale ai sensi dell’art. 20 del capitolato tecnico di gara” del servizio bar, ristorazione veloce e ristorante. L’ovvia conseguenza di questa “risoluzione” é che a pagarne il prezzo sono i lavoratori, costretti a portarsi il pasto da casa, utilizzare (per quanto possibile) i distributori automatici e, in ultima ratio, ordinare il pasto all’esterno con l’aggravante di consumarlo in spazi del tutto “inadeguati” (open space).
Giova ricordare che nell’incontro tenutosi il 21 marzo u.s., con le organizzazioni sindacali e la Rsu, si era dato atto che l’Amministrazione aveva assunto l’impegno di addivenire, entro pochi giorni dallo stesso, a una soluzione che avrebbe permesso nel più breve tempo possibile la “riattivazione” del servizio.
Ebbene, atteso che dal 21 marzo sono trascorsi 29 giorni - senza avere avuto più nessuna informazione utile - e che dalla data di “sospensione temporanea” del servizio di ristorazione (avvenuta il 9 marzo) ne sono, invece, trascorsi ben 41 di giorni, appare del tutto evidente che permangono (in maniera preoccupante) elementi di insicurezza circa la “riattivazione” del servizio.
Quanto sta accadendo non possiamo che condannarlo con fermezza. Abbiamo sempre riconosciuto l’importanza del “confronto” con la parte pubblica. Il nostro approccio, infatti, é sempre stato di totale apertura e rispetto.
Per questo motivo chiediamo di fare immediata “chiarezza”, dare le giuste e utili informazioni ai lavoratori e capire se esistono (o meno), per il prossimo futuro, le condizioni per l’erogazione di un servizio essenziale".
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