di VINCENZO SPEZIALI*
C'è un dolore acuto ed acre, che rimane, nella coscienza di un Paese - in questo caso l'Italia e nella fattispecie i familiari delle vittime- nell'apprendere come dei criminali matricolati (quali sono i terroristi fuggiaschi a Parigi), nonostante accordi politico diplomatici bilaterali con la Francia e promesse ufficiali di vario genere - il tutto condito con rassicurazioni di rito- riescano a farla franca, impunemente, anzi insolentemente.
Verrebbe da chiedersi, vieppiù, se ci si trova di fronte ad "un destino cinico e baro" (per dirla come Saragat nel 1953 commentando fatti non inerenti a questi di cui trattiamo oggi), oppure all'attuazione di una macabra, benché intollerabile "occulta strategia fiancheggiatrice" del milieu francese identificabile nella famosa "gauche caviar", ovvero la sinistra radical chic. Certamente qualcosa o qualcuno insiste nel proteggerli - garantendo la fuga dal nostro Stato e dalle sue leggi, a fronte di condanne definitive per omicidi di semplici cittadini o rappresentati delle istituzioni (ammantandoli da parte di costoro, sotto le insegne della discutibilmente "fascinosa" lotta di classe rivoluzionaria per il proletariato...o amenità simili)- e quest'ultimi continuano a beffarsi di noi tutti, grazie a cavillosità giuridiche o pseudo tali, di cui, è evidente, come parte della Francia al governo (e non solo), parrebbe risultare complice o connivente.
Riportarli in Italia, non è atto di vendetta -soprattutto nei confronti della storia- bensì forma di giustizia -verso i parenti delle vittime (siano essi, mogli, figlie o genitori)- ma soprattutto rappresenta un gesto di dignità da parte di un Paese, il quale in mancanza di ciò, non può considerarsi Nazione.
La stessa magistratura, così solerte -giustamente e ci mancherebbe altro!- non ha preso in considerazione giammai, la possibilità di indagare una cittadina italiana (con tanto di passaporto e nazionalità), sulla quale pendevano sospetti di complicità per eventuali ingerenze nei confronti delle istituzioni francesi dell'epoca, in capo al di lei consorte, riferendoci a Madame Carla Bruni e a Monsieur le President Nicolas Sarkozy, proprio per la rocambolesca fuga da Parigi al Brasile, del criminale Cesare Battisti -per molto tempo appartenente al club dei "villeggianti" parigini- terminata soltanto nel Gennaio 2019, dopo la bellezza (sarebbe più giusto dire bruttezza) di trentasei anni.
La questione, so perfettamente, potrà apparire se non irriverente, quantomeno spinosa, però l'accertamento della verità deve essere su tutto e tutti, anche in presenza di smentite da parte dei diretti interessati -vedete voi se potessero mai confermare l'eventuale misfatto!- poiché il terrorismo brigatista era un assalto, vero e proprio, alle fondamenta democratico repubblicane dell'Italia nata nel 1946.
Già la democrazia, la nostra democrazia, la quale purtroppo risulta essere -per alcuni, evidentemente- troppo anziana nel concetto e troppo giovane nell'essenza!
Cosa resta, quindi dell'oltraggio, andato a segno il 12 Gennaio 2022, nel tribunale francese? Presto detto: il rinnovato dolore dei familiari delle vittime -che chiedono di vedere applicata la legge con le relative sentenze da espiare- e l'insulto, l'insulto ad un Paese (il quale rivendico con orgoglio essere, anche il mio, ma non certo il loro, ovvero di coloro i quali lo volevano combattere per abbattere) e la ferita ad una comunità nazionale, poiché checché ne pensino oltralpe, l'Italia è Paese, ma pure Nazione.
*Coordinatore Regionale Federativo Calabria dell'Area di Centro
(Noi con l'Italia, Noi di Centro, Democrazia Cristiana, Popolari Liberaldemocratici e Riformisti
Centro Popolare, Federazione Popolare dei Democratici Cristiani)
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