"I cambiamenti climatici stanno già incidendo sulla vita dei calabresi". E' quanto si sostiene in una nota di Legambiente Calabria che presenta i contenuti del dossier "Città Clima". "Dal 2010 ad oggi la Calabria - si sottolinea nel report - è stata colpita da oltre 60 eventi climatici estremi. In questo quadro risultano incomprensibili le aprioristiche 'levate di scudi' che si stanno alzando in questi giorni nei confronti dei progetti di impianti eolici e che sicuramente si leveranno, nel prossimo futuro, rispetto all'agrivoltaico. Ma allo stesso modo è importante che gli impianti e i progetti, pur rispettando le loro imperfezioni, siano 'fatti bene', non solo nel rispetto delle norme, ma anche delle peculiarità dei territori e degli ambienti marini. Ed è quello che chiediamo all'ipotesi di progetto di parco eolico off shore che dovrebbe sorgere nel mare Jonio, al largo del Golfo di Squillace, e che prevederebbe pale distanti tra i 12 e i 30 km dalla costa".
"Attraverso la documentazione sinora acquisita - è detto in una nota dell'associazione - abbiamo individuato almeno una criticità che deve essere superata per rendere sostenibile l'opera. Si tratta del passaggio, in mare e su terraferma, dei cavi di collegamento e trasporto dell'energia elettrica, che attraversano la ZSC IT9320106 - Steccato di Cutro e Costa del Turchese per circa 130 metri trasversalmente dalla linea costiera verso l'entroterra impattando, in mare, l'habitat della cymodocea per circa 1000 m di cui soltanto 200 m con tecnica HDD che serve a minimizzare gli impatti per il tratto di corridoio sottomarino più vicino".
"Appare chiaro - sottolinea Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria - che ogni presa di posizione sui progetti di impianti di energia rinnovabile non può che essere basata su un'accurata analisi degli stessi, passando sempre attraverso il necessario confronto e l'adeguata informazione alla cittadinanza. Alla Calabria serve un piano energetico regionale, con regole chiare e trasparenti, necessarie non solo ai cittadini per essere sicuri che i progetti siano 'fatti bene', ma anche alle stesse imprese affinché possano seguire regole chiare anche di integrazione nei territori. Inoltre, alla Calabria - prosegue Parretta - serve una concreta e non pregiudiziale assunzione di responsabilità ed impegno da parte delle Amministrazioni, delle imprese e delle comunità per creare sviluppo, ambientalmente sostenibile, ed occupazione di qualità e consentire la diffusione delle fonti pulite troppo spesso bloccate dalla burocrazia e da normative inadeguate. L'auspicio è che la Calabria divenga un punto di riferimento energetico per il Paese e ricopra un ruolo primario nel percorso verso la giusta transizione ecologica, diventando una delle regioni più verdi e sostenibili d'Europa, nel rispetto delle specificità territoriali, delle aree di pregio e degli habitat naturali".
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