Anna Rosa Louis, dalla frenesia di Londra alla serenità della Calabria: “Una scelta di vita”

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images Anna Rosa Louis, dalla frenesia di Londra alla serenità della Calabria: “Una scelta di vita”

  05 settembre 2024 18:32

di CARLO MIGNOLLI

Anna Rosa Louis, artista e scrittrice nata nel Regno Unito, ha preso una decisione che pochi avrebbero considerato: lasciare Londra e trasferirsi in Calabria, a Girifalco. Con questa scelta, Anna ha voluto dare una svolta significativa alla sua vita personale e professionale, trovando nella nostra regione una nuova ispirazione e un nuovo modo di vivere. La ragazza recentemente ha fatto parte del cast del film “Il mare nascosto” del regista calabrese Luca Calvetta, vincitore del Magna Graecia Film Festival di quest’anno. Anna ha raccontato ai nostri microfoni la sua esperienza, le motivazioni che l'hanno spinta a trasferirsi, le difficoltà incontrate e i suoi progetti futuri.

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Cosa ti ha spinto a lasciare il Regno Unito e trasferirti in Italia, scegliendo proprio la Calabria? Quali sono state le principali motivazioni personali o professionali che ti hanno portato a questa decisione e cosa ti ha attratto di questa regione rispetto ad altre in Italia?

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“La mia prima spinta è stata la voglia di un cambiamento radicale. Mi sentivo davvero stanca, sia fisicamente che mentalmente, della vita che conducevo a Londra. Sentivo che non mi apparteneva più, era diventata opprimente. Inoltre, la Brexit ha creato un ambiente molto diverso rispetto a quello che conoscevo. Molti miei amici italiani e di altre nazionalità europee hanno lasciato il Regno Unito, e questo ha alimentato in me la sensazione di isolamento. Lavoravo per una compagnia guidata da un argentino originario del sud Italia, che tra l'altro è stato il primo a introdurre il bergamotto in Inghilterra, proprio da qui è nata la mia curiosità di visitare la Calabria. Ma con il tempo, anche lui, e molti altri che conoscevo, hanno lasciato Londra. Ero rimasta in una città che stava cambiando rapidamente, e non in meglio. Per questo ho deciso di trasferirmi in Italia, dove avevo molti amici e conoscevo la cultura. La Calabria, in particolare, mi ha attratto per la sua autenticità e per la natura che la circonda. Cercavo un luogo più tranquillo, accogliente e dove sentirmi a mio agio”.

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Quali sono le principali differenze che hai riscontrato tra la vita quotidiana in Calabria e quella nel Regno Unito? C'è qualcosa della cultura calabrese che ti ha sorpreso o che apprezzi particolarmente?

“Non posso dire di aver vissuto un vero e proprio shock culturale. Certo, l'Italia è molto diversa dall'Inghilterra sotto tanti aspetti, ma alla fine siamo tutti esseri umani, e ci sono similitudini che uniscono. Tuttavia, ciò che mi ha colpito della Calabria è l'atmosfera più rilassata e la sensazione di spazio che si prova qui. La natura è ovunque: montagne, mare, campagna. È tutto a portata di mano. L'aria stessa è diversa, più pulita e fresca. A Londra, invece, dopo solo dieci minuti fuori ti senti già sopraffatto dalla frenesia della città. Qui posso passeggiare ogni giorno, respirare profondamente e sentirmi meglio fisicamente e mentalmente. Ho trovato nella Calabria una regione accogliente: i miei vicini mi hanno insegnato a fare il salame e raccogliere cibi selvatici come funghi e asparagi”.

Come è cambiata la tua vita da quando ti sei trasferita a Girifalco? Ci sono nuove abitudini che hai adottato? Come si riflette la tua esperienza di vita in Calabria nella tua scrittura?

“Sì, la mia vita è cambiata profondamente da quando mi sono trasferita. Ho sempre sentito di essere un'artista, ma ciò che desideravo veramente era diventare una scrittrice. Ora, sto lavorando a un libro sulla Calabria, anche se il tempo per scrivere è sempre poco, soprattutto durante l'estate, quando sono più impegnata. L'inverno è il periodo in cui riesco a dedicarmi maggiormente alla scrittura. In Inghilterra vivevo una vita che non sentivo davvero mia, era come se fossi fuori posto. Nonostante fossi un’artista, non mi sono mai sentita completamente a mio agio in quel ruolo. Forse perché il mio vero sogno era quello di fare l'antropologa, ma purtroppo non ho mai terminato gli studi in quel campo. Qui in Calabria, invece, ho trovato lo spazio mentale e fisico per concentrarmi su me stessa e sul mio desiderio di scrivere. Mi sento più connessa a ciò che sono veramente. Ogni giorno cerco di scrivere qualcosa e senza la Calabria non so se avrei avuto questa trasformazione”.

Quali progetti hai per il futuro, sia a livello personale che professionale?

“Attualmente sono impegnata in un progetto europeo con Erasmus chiamato "Jump", che si svolge a Soverato. Vivo ancora a Girifalco, ma sto pensando di trasferirmi più vicino a Soverato per facilitare il lavoro. Per quanto riguarda il futuro, è difficile dirlo con certezza. Ho la sensazione che ci sia un altro cambiamento all'orizzonte, un nuovo capitolo che sto aspettando di scrivere. Al momento, non so esattamente quale direzione prenderà la mia vita, ma sono aperta a nuove esperienze e sfide. Mi sento in un periodo di transizione, dove tutto può ancora accadere”.

Se ti trovassi davanti una persona che ha il desiderio di trasferirsi in Calabria, dalla tua esperienza, quali consigli gli daresti?

“Quando ho comunicato ai miei amici italiani la mia decisione di trasferirmi in Calabria, molti mi hanno messo in guardia. Mi dicevano che non era una buona idea a causa della mafia, che era un luogo pericoloso. Ma dopo sei anni qui, posso dire con assoluta certezza che la maggior parte di quei timori era basata su pregiudizi. Personalmente, mi sento più sicura qui che in molte altre città, sicuramente più che a Londra. Alle donne che desiderano trasferirsi, direi di essere sempre prudenti, ma questo vale per qualsiasi parte del mondo. Vivere da sola, soprattutto come donna, non è mai facile, ma non credo che la Calabria sia più pericolosa di altre grandi città. Ciò che consiglio è di avere una forte determinazione. La Calabria non è un posto per chi cerca comodità e gentilezze: qui la vita può essere dura, come il carattere delle persone, che sono forti e a volte anche un po' brusche. Inoltre, il clima può essere impegnativo: per esempio, ho notato che i miei problemi di cervicale peggiorano quando il tempo cambia, cosa che non mi era mai successa in Inghilterra. Insomma, la Calabria ti cambia, ma richiede anche una buona dose di coraggio. Se cerchi una sfida, qualcosa che ti metta alla prova quotidianamente, allora questo è il posto giusto per te. E poi c’è così tanto da scoprire: storia, archeologia, natura incontaminata. C'è davvero una ricchezza incredibile per chi vuole immergersi completamente in questa terra, anche solo per un periodo breve”.

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