Un grido di legalità, viene lanciato dal Cappellano del Campus Universitario di Catanzaro in un giorno che deve essere di preghiera e di riflessione, ricordando la figura di un Magistrato che ha creduto nella sua missione, impegnando e sacrificando la propria vita nella lotta ad ogni forma di mafia e di malaffare.
"Dobbiamo cambiare anzi convertire la mentalità mafiosa, chiamando le cose per nome e respingendo ogni male che si insinua intorno a noi. Allora via la mentalità di prepotenza e di ingiustizia.Dobbiamo lottare ognuno con il proprio ruolo a far rispettare le leggi e a vivere promuovendo la cultura della vita , della legalità , della giustizia e della pace. Costruire come affermava Paolo VI la nuova è la bella civiltà dell’amore, dove regna Dio che è amore e non violenza o odio.
A mio avviso dobbiamo anche nei nostri discorsi , stare attenti al nostro linguaggio spesso prepotente e arrogante. Ai giovani e alle nuove generazioni grido con forza e coraggio che Paolo Borsellino e gli uomini della scorta, persone che stavano facendo il proprio dovere con amore, vivono in ognuno di noi, quando con determinazione e coraggio per la verità, facciamo il nostro per il bene comune.
Ricordiamo che non solo oggi , ma tutti i giorni con l’aiuto del buon Dio , possiamo fare tanto respingendo la cultura mafiosa , cultura che genera morte , promuovendo la cultura della vita e della giustizia che genera amore e pace intorno a noi e nelle nostre coscienze.
Ricordate sempre che alla fine della vita dobbiamo rispondere a Dio per ogni nostra azione e tutto quello che noi facciamo al prossimo , anche un solo bicchiere d’acqua, lo facciamo a Dio".
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