“Nel nostro Distretto, così come in tutti quelli del Sud, si registrano da almeno trenta anni i medesimi problemi: gli aumenti di organici rimangono sulla carta per mancata risposta agli interpelli o per il susseguirsi dei trasferimenti, la varianza resta regolarmente stabile. Vi è simmetria tra nuovi ingressi di magistrati in prima destinazione e trasferimenti. Il risultato è un movimento migratorio costante in uscita e in entrata di magistrati ordinari in tirocinio, con scarti temporali che creano rilevanti disfunzioni”.
Lo scrive il presidente facente funzioni della Corte d’appello di Catanzaro, Gabriella Reillo, nella relazione per l’anno giudiziario del Distretto catanzarese. “La Corte d’appello – prosegue Reillo - ha registrato nel periodo di riferimento una scopertura dell’organico del 25%, aumentata negli ultimi mesi a oltre il 28%, dato l’ulteriore trasferimento in altre sedi di tre consiglieri. Problemi che stupisce rimangano immutati senza neanche l’accenno di un progetto di riduzione. Nonostante ciò i Tribunali - ha aggiunto - continuano a registrare un andamento positivo rispetto agli obiettivi del Pnrr e la Corte d’appello, pur in assenza di 9 consiglieri su 32, è riuscita a mantenere una clarence rate del civile molto prossimo a 1 (parità tra affari sopravvenuti e evasi) e ha definito 1.089 processi penali in più rispetto allo scorso anno giudiziario, tra cui ‘Rinascita Scott abbreviato’".
"Va però sottolineato - ha proseguito - che questi risultati sono frutto dell’impegno dei singoli magistrati, dei funzionari dell’Ufficio del processo, del personale amministrativo, che hanno reagito raddoppiando gli sforzi lavorativi con ciò dimostrandosi la falsità della vulgata secondo cui tempi lunghi di definizione e arretrato dipenderebbero dalla scarsa laboriosità dei magistrati, del personale o dalla completa disorganizzazione degli uffici giudiziari. Non è un caso che i magistrati italiani risultino da anni i più laboriosi rispetto ai loro colleghi europei. Ma questa situazione – conclude la presidente ff della Corte d’appello di Catanzaro – non può rimanere invariata perché è insostenibile. Il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr non solo è una necessità per la crescita economica dell’Italia e la sua credibilità sui mercati, ma un’occasione storica per la giustizia che per la prima volta, dopo decenni, si trova a non dover far fronte alla mancanza di investimenti adeguati”. Alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Distretto di Catanzaro presenti le massime autorità istituzionali del territorio: ci sono, tra gli altri, il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.
"Preponderanti i processi 'ndrangheta"
“Anche quest’anno il distretto di Catanzaro si caratterizza nel panorama per la preponderanza di procedimenti contro l’attività della criminalità organizzata e reati fine, con un elevato numero di imputati e capi d’imputazione, dando vita ai maxiprocessi. Procedimenti, però, che impegnano consistenti risorse mettendo in crisi l’organizzazione degli uffici territoriali, non dotati di mezzi sufficienti”. ha sottolineato il presidente facente funzioni della Corte d’appello di Catanzaro, Gabriella Reillo
“La difficoltà riscontrata maggiormente – prosegue Reillo - è quella di reperire giudici compatibili, scindendosi normalmente il procedimento in due tronconi ovvero ordinario e abbreviato. Tra questi c’è ovviamente il maxiprocesso ‘Rinascita-Scott’ con 345 imputati, di cui 130 sottoposti a misure cautelari, 341 capi d’imputazione e 188 parti offese davanti al collegio giudicante del Tribunale di Vibo Valentia. Nello stesso periodo è stato affrontato anche il processo ‘Petrolmafie’ nei confronti di 53 imputati”.
Nella relazione Reillo specifica che “la Corte ha visto la pendenza di 29 maxiprocessi della Distrettuale antimafia di Catanzaro con detenuti in scadenza termini tra cui la tranche di ‘Rinascita Scott’ definita in primo grado col rito abbreviato nei confronti di 74 imputati. Anche nel settore penale, quindi, dati i carichi di lavoro del Distretto, il raggiungimento dell’obiettivo dell’abbattimento del disposition time, rimanda alla medesima parola d’ordine: risorse. Nel prossimo futuro l’impegno degli Uffici si prospetta inalterato perché i procedimenti iscritti nel 2023 per il reato del 416-bis sono in sensibile aumento: 83 rispetto ai 69 dell’anno precedente, così come – conclude il presidente ff della Corte d’appello di Catanzaro - è in aumento il numero delle iscrizioni per le estorsioni aggravate dal metodo mafioso o per per agevolare le cosche di ‘ndrangheta”.
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