Anno giudiziario, Lucantonio: "Lavoro nel distretto mission impossibile: no alla rassegnazione"

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Giseppe Lucantonio
  27 gennaio 2024 17:05

“Anche questo anno è stato difficile e complesso il lavoro in questo distretto o, come si usa dire ora, è stata una mission impossible”.

Così il procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Lucantonio, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Distretto catanzarese.

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“Prendo atto – ha aggiunto Lucantonio - che sono stati coperti alcuni posti vacanti in alcune Procure, questi nuovi magistrati rappresentano una speranza per questo territorio. Ma quelli che erano al fronte finora, purtroppo, tra poco ripartiranno. Il distretto di Catanzaro, numericamente, è quello più esteso e complesso, ma a Reggio Calabria per esempio i magistrati sono di più. Capisco le logiche anche politiche, ma non capisco perché qui questo non si sia fatto. In certi territori – ha proseguito il Pd di Catanzaro – non mandare la presenza dello Stato significa restituire il territorio a chi lo ha sempre occupato. La rassegnazione non deve quindi esistere, tutti i magistrati devono fare quello che devono fare, anche se richiede enormi sacrifici".

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Per Lucantonio “lavorare in Calabria non è come ad Aosta, è più complesso e non mancano neanche i disagi a cominciare ad esempio dai trasporti. I magistrati che arrivano qui, di fatto, è come se vivessero reclusi e questo non è accettabile”.

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Poi fa sapere che "con la collaborazione dei colleghi abbiamo pensato di creare un centro antiviolenza creato nel sud Italia e un vanto per la Calabria. Il posto c'è  ma serve personale"

Infine, Lucantonio ha concluso citando Paolo Borsellino: “Chi si rassegna muore ogni giorno, chi non si rassegna muore una sola volta, questa frase la declino in questa terra perché se non c’è giustizia, non c’è democrazia se non c’è democrazia non c’è libertà”.

Dal canto suo, il consigliere togato Antonino Laganà, precedentemente in servizio presso la Corte d'Appello di Reggio Calabria e rappresentante del Csm in Calabria ha sottolineato che "il distretto di Catanzaro a differenza degli altri deve combattere una criminalità che non riconosce lo Stato cosa che invece non avviene al Nord".

Per il procuratore vicario di Catanzaro Vincenzo Capomolla "si tratta di una celebrazione importante che da solennità alla pulsione giudiziaria e rimarca l’impegno costante di tutti gli uffici giudiziari nell’attività che a ciascuno compete. Per la procura della Repubblica di Catanzaro si può assicurare la continuità nell’impegno al contrasto ai fenomeni criminali facendo affidamento sugli strumenti che la macchina giustizia potrà offrire all’attività giudiziaria stessa".

Dal canto suo Wanda Ferro, sottosegretario all'Interno, ricorda che "la Procura sta lavorando in modo celere. Stiamo facendo tanti concorsi in magistratura e nelle forze dell’ordine, purtroppo il blocco del turnover di oltre 10 anni ha creato un grande danno al quale stiamo cercando di mettere rimedio dando la possibilità a tanti giovani di subentrare".

a.a.p.

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