ANPI, a Reggio Calabria nasce la sezione “Nilde Iotti”

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La sezione ANPI Nilde Iotti è lieta d’annunciare il congresso sezionale che avrà luogo venerdì 17 maggio alle ore 17.00, presso l’Aula Magna dell’Università Telematica PEGASO, via de Nava,140 Reggio Calabria

  16 maggio 2024 08:38

Il congresso di una nuova sezione ANPI, intitolata ad una  donna  partigiana, (componente  dell’Assemblea Costituente, prima donna a ricoprire la carica di Presidente della camera dei deputati e con altri e fondamentali ruoli nella difesa dei diritti delle donne e dei diritti civili in genere) sarà l’occasione per dare avvio ad una nuova fase di difesa e promozione dei valori di Libertà, Eguaglianza, Democrazia, Solidarietà e Pace; pilastri della  Resistenza e, successivamente,  della nostra stessa  Costituzione. Ideali ispiratori dell’Anpi e quindi di tutte quelle forze democratiche che hanno partecipato alla Resistenza ed alla Liberazione dal nazifascismo; ideali di portata universale non relegabili ad un preciso momento storico che meritano, piuttosto, d’essere tradotti nei nuovi linguaggi dei tempi contemporanei che registrano preoccupanti spinte reazionarie, autoritarie e antidemocratiche obbligandoci (moralmente e culturalmente) a nuove forme di “partigianeria” che interpretino quei valori in senso attuale.

La costituzione di una nuova sezione ANPI, quindi, non è l’inaugurazione di un “museo della memoria” per orfani di un sentimento politico; è, di fatto, un laboratorio di confronto di ogni soggetto antifascista che mira a divenire presidio di democrazia sul territorio, nelle scuole, nella società civile e presso le Istituzioni; un filtro che rilevi e contrasti  le nuove e mascherate forme di “fascismo” oggi sdoganate con suggestive ed apparentemente “innocue” espressioni come “premierato” , “sovranismo” ecc..

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La consapevolezza forte del fatto che nessuna conquista è permanente ci ricorda che i padri costituenti fissarono bene il concetto, reduci dalle sofferenze del ventennio, che la democrazia va praticata e difesa da attori protagonisti e non da spettatori.

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Ogni qualvolta si abbassa la guardia riemergono i mostri e le ombre della sopraffazione, della violenza e delle forme di governo liberticide che, nel nome della “sicurezza”, vorrebbero accentrare i poteri riducendo la sovranità popolare ed i diritti individuali.

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Essere partigiani, oggi come ieri, significa “prender parte” vincendo quell’ignavia e quella “indifferenza” che Gramsci condannò con estrema puntualità ideale ed etica.

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