Anton Giulio Grande presidente Film Commission, l'assessore Cardamone: "Fallimento della politica el presidente Occhiuto"
Ivan Cardamone
13 aprile 2022 20:22
"Non può che suscitare più di qualche perplessità la recente nomina a commissario della Calabria Film Commission dello stilista Anton Giulio Grande da parte del Governatore Roberto Occhiuto. Si badi bene, non si mettono certamente in discussione le qualità e le competenze che Grande ha saputo dimostrare nel suo settore di riferimento quale quello della moda. Ed è proprio per questo motivo che non si comprende quanto gli abiti e le pailettes possano avere a che fare con un mondo, il cinema, che ha tutt'altre specificità e richiede peculiari conoscenze. Una scelta del genere non può che turbare l'opinione pubblica e mortificare le tante professionalità che nel cinema, sotto tanti punti di vista, hanno costruito il proprio percorso, in Calabria così come in tutto il panorama nazionale. Ancor più incomprensibile è l'aver interrotto un nuovo percorso, iniziato con la compianta Jole Santelli, che oggi vede stravolta la sua idea originaria". Si legge in una dichiarazione dell'assessore alla Cultura, Ivan Cardamone.
"La nomina di Grande sembra rispondere, più che altro, - prosegue - a criteri puramente politici piuttosto che a requisiti tecnici. Così facendo, però, si aggrava il deficit di fiducia e di credibilità che separa i cittadini dalle istituzioni. Un'altra naturale conseguenza è che i tanti validi professionisti e giovani menti della nostra regione, scoraggiati da queste scelte infelici, per vedere riconosciute le proprie competenze debbano sempre più lasciare la propria terra. In tal senso, le stime demografiche dell'Istat sulla Calabria sono impietose e dipingono il quadro di una regione verso la desertificazione per una politica intestardita a marciare su logorati schemi oramai in disuso".
"Un cambio di passo e di mentalità, - conclude - soprattutto da parte di chi ha la responsabilità di fare scelte improntate sul merito, era opportuno da parte di questa nuova amministrazione regionale nata sotto l’insegna del rinnovamento, ma che si sta svelando deludente da un punto di vista strategico delle scelte e della programmazione".