Aou Dulbecco, Accorinti (Cisl medici): “Un caos amministrativo annunciato”
Nino Accorinti, Federazione CISL Medici
16 marzo 2024 10:01Nota Nino Accorinti, federazione Cisl Medici
Da un po’ di tempo a questa parte sull’albo pretorio dell’AOU
“Renato Dulbecco” si assiste frequentemente a revoche o integrazioni di delibere da parte del management aziendale, che denota una confusa gestione dell’azione amministrativa. Con questo emerge una preoccupante costanza di inadeguatezza della struttura
burocratica, confessata con il ricorso della manager all’istituto della revoca, dimostrativa di avere assunto iniziative inopportune e dunque generative di danni.
Tra queste si distingue l’atto n. 316 del 12.03.2024 con il quale sono state revocate alcune delibere di liquidazione dell’attività libero professionale di medici dell’Azienda Mater Domini, ora
denominata Dulbecco, adottate nel mese di novembre e dicembre dallo stesso management aziendale.
Un comportamento fin troppo previsto e strumentale in considerazione della notifica del ricorso per attività antisindacale su una parte delle delibere, adesso revocate, contestate nel procedimento davanti
al Giudice del Lavoro del Tribunale di Catanzaro, la cui udienza si terrà il 4 aprile.
Il ricorso verte appunto su alcune trattenute effettuate
dall’amministrazione sulle liquidazioni dell’attività libero professionale dei medici in assenza di qualsiasi accordo con le
OO.SS., perpetrando così un comportamento già censurato in altro procedimento, ed in violazione del regolamento dell’Azienda “Mater Domini”.
Tra i motivi posti a fondamento del ricorso vi è
la violazione di norme contrattuali, già riconosciuta dalla Corte di Cassazione in analoghi procedimenti.
Con la revoca delle delibere, è evidente, l’amministrazione
vorrebbe evitare la condanna per l’attività antisindacale.
Ma il punto non è questo. La motivazione delle revoche si basa sull’assunto che non vi è
l’ultrattività, cioè la perdurante vigenza, “degli accordi
raggiunti in sede di contrattazione integrativa dalle ex Aziende Ospedaliere Pugliese Ciaccio e Mater Domini”.
Una contraddizione gravissima del management aziendale guidato dalla Commissario Carbone, che farebbe bene a garantirsi un affiancamento
dirigenziale più avvezzo alle tutele!
Una palese assenza di conoscenza delle norme, anche contrattuali e regionali. Infatti, in seguito alla L.R. n. 33/2021 e del relativo protocollo di intesa Regione Calabria e l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini” a seguito della fusione per incorporazione, quale
Azienda incorporante dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, ha assunto la denominazione di Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco”. Quindi chi è rimasta “in vita”, e non è una ex, è proprio l’Azienda incorporante con i suoi regolamenti ed accordi.
Una interpretazione marcatamente erronea, quella del management, che genera motivi di pericolo e di contraddizioni nella gestione aziendale, come nell’individuazione della sede legale in località
diversa da quella dell’incorporante “Mater Domini” o nella gestione di alcune funzioni amministrative.
La costituzione di una Azienda Unica integrata con l’Università, la cui realizzazione deve essere finalizzata al miglioramento della
sanità cittadina e calabrese, deve ambire ad un progetto virtuoso di programmazione e gestione, e non sottostare a comportamenti di dubbia
legittimità ed inadeguata amministrazione aziendale.