
Compariranno il prossimo 22 gennaio 2026 davanti al gup Giada Maria Lamanna 11 persone, tra amministratori in carica ed ex amministratori del Comune di Strongoli, tecnici, imprenditori e professionisti, per i quali la DDa ha chiesto il rinvio a giudizio. L'indagine, riguarda presunti condizionamenti degli appalti pubblici e su un’assunzione ritenuta presummibilmente anomala
Secondo l’ipotesi accusatoria, alcune procedure amministrative sarebbero state influenzate da interessi riconducibili alla cosca Giglio. Le accuse, a vario titolo vanno da concorso esterno in associazione mafiosa, turbativa d’asta semplice e aggravata e falso ideologico con aggravante mafiosa. Sotto la lente di ingrandimento degli invstigatori, la procedura del 2023 relativa al servizio di raccolta dei rifiuti urbani. Per la procura, alcuni dirigenti e amministratori avrebbero contribuito a elaborare una gara ad hoc per una ditta. Ma anche incarichi assegnati e subappalti a imprese considerate contigue ad ambienti mafiosi.
I NOMI
Francesco Costantino (34 anni, assessore in carica)
Sergio Bruno (59, ex sindaco)
Luigi Salvatore Beninca (57 ex funzionario)
Salvatore Benincasa (44), Mario Martino (51) e Alfonso Della Corte (68) imprenditori
Pasquale Barbuto (47), Mariolina Pastore (48), Tommaso Gallo (40), Vincenzo Lucente (53) e Ferdinando Greco (39), professionisti.
Nel collegio difensivo gli avvocati Giovanni Ettore Sipoli, Mario Nigro, Domenico Sirianni, Giuseppe Barbuto, Frisia Benincasa, Salvatore Iannotta, Teresa Iacometta, Pietro Capoano, Giuseppe Pitaro e Vittorio Ranieri.
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