di STEFANIA PAPALEO
Affidamenti diretti con esclusione immotivata di alcune ditte, aggiudicazione di appalti senza traccia della proceduta sull'albo pretorio, fatture pagate a imprese prive di Durc e gestione "allegra" dei fondi comunali. C'è di tutto in un esposto appena partito all'indirizzo della Procura della Repubblica di Catanzaro e della Prefettura per chiedere di accendere i riflettori su un piccolo Comune alle porte di Catanzaro e, in particolare, su quello che viene visto come un vero e proprio sistema ormai collaudato all’interno dell’amministrazione per aggirare ogni tipo di norma.
Nella denuncia si parla di presunte irregolarità commesse nell’amministrare la cosa pubblica, con omissione di atti d’ufficio, abuso d’ufficio, favoreggiamento nella concessione degli appalti e promesse elettorali in cambio di voto. Da qui la richiesta al Prefetto di Catanzaro tesa ad ottenere una Commissione di Accesso per l'eventuale presenza di infiltrazioni criminali, considerando l'imminente tornata elettorale che coinvolgerà il Comune in questione.
Ovviamente si tratta di una denuncia di parte, ma molto dettagliata rispetto ad ogni singolo presunto reato che sarebbe stato commesso dagli amministratori per agevolare ditte amiche in un contesto di illegalità diffuse. Denuncia che - c'è da giurarci - è destinata a togliere il sonno a molti.
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