Il mondo degli appalti che troppo spesso somiglia ad una giungla, senza regole e sicurezza per chi ci lavora, crea l’ennesimo disagio ai lavoratori calabresi impegnati nel servizio di vitto ed approvvigionamento dei detenuti nelle dodici strutture carcerarie.
Nel prorogare il servizio l’ufficio del Provveditore ha inteso scorporare il servizio di vitto da quello di approvvigionamento, che attualmente vengono svolti da un un’unica azienda per ogni lotto appaltato. Questa condizione crea un vulnus di sei mesi dentro il quale, in attesa della pubblicazione della nuova gara d’appalto che rimetterà insieme i due servizi, parte dei lavoratori rischierebbero seriamente di perdere il posto di lavoro.
La Filcams Cgil, preoccupata per questa nefasta prospettiva, ha richiesto un incontro urgente al Provveditore della Calabria ed indetto un’assemblea sindacale con i lavoratori.
"Chiediamo garanzie da parte dell’Ente Appaltante rispetto alla continuità occupazionale di chi da anni svolge con sacrificio e devozione questo servizio in un contesto lavorativo certamente non facile, stressante e ad altro rischio per la salute e la sicurezza", scrive Filcams Cgil.
La Filcams Cgil Calabria auspica che "nei futuri bandi, si tenga conto del personale impegnato nell’appalto inserendo clausole di salvaguardia efficaci ed utili a rendere stabili i rapporti di lavoro, già precari e instabili".
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