Appello di John Nisticò (Exence Live) alla Presidente Santelli: "Impieghi artisti calabresi per promuovere la Calabria"

di CLAUDIA FISCILETTI

"Arte a caro prezzo, dalla Calabria uno zampillo milionario di fondi regionali. Le associazioni culturali e gli artisti calabresi apprendono la notizia social che, certamente, fa discutere": esordisce così John Nisticò, Presidente della Exence Live, nel suo appello alla presidente della Regione, Jole Santelli.

"In un periodo ove la pandemia ha tatuato una sofferenza così gravosa persino sulle riprese di ogni settore di marketing e altro ancora, il mondo artistico, con giovani talentuosi e noti personaggi del panorama calabrese, assiste, inerme, ma non credo per molto ancora, alla decisione della Santelli di voler destinare 11milioni di euro al regista Gabriele Muccino per un' opera audiovisiva e destinata alla promozione e rilancio della Calabria", continua Nisticò.

E aggiunge: "Seppur fresca la questione di vari attacchi mediatici contro il meridione, ancor più dilagante è il dilemma che si espande nel continuare a volgere deleghe e attenzioni fuori dai confini della nostra amata Regione, magari un libero confronto con i rappresentanti, autori, presidenti delle categorie sia di associazioni culturali ed anche  professionali presso la sede più opportuna, per addivenire a soluzioni strategiche che avrebbero reso, la stimata opera, degna di  "calabresità" oltre lo spessore".

"Orsù dunque, Presidente Nostra, perlustri bene partendo a passo d'uomo dal capoluogo di Regione, per poi planare verso tutti gli angoli in cui vivono e crescono i figli di Calabria, che con arte, musica e speranza, tracciano a onor di popolo, il diritto di essere conosciuti oltre i social, di essere  fondamentali per l' autorevole regia che rivendica una clamorosa e mai perplessa "paterntità". Intervengo e taglio il nastro delle costose ambizioni della Presidente Santelli, auspicando al pacifico soffio " intellettuale " ad opera di curriculum artistici ultra trentennali, di esperienza sul campo, quale frontiera che comprende quegli orizzonti di gente fin cosi' umile, da emigrare e senza ritorno, pur di inseguire il sogno troppe volte "sognato". L'atto è dovuto per chi dal cinema e dallo spettacolo debba trarne crescita e storia, quest' ultima ingannata da scelte appannate. Ci si tenda la mano fino a prova contraria", conclude John Nisticò.

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