Aquilani alla vigilia di Catanzaro-Juve Stabia: “Vogliamo la vittoria”

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Fonte: Us Catanzaro 1929
  25 settembre 2025 16:30

di CARLO MIGNOLLI

“Abbiamo lavorato tanto in settimana e vogliamo la vittoria, è importante sotto ogni punto di vista, anche emotivo, ma non deve diventare un’ossessione che ci porti a disordinare il nostro gioco. L’obiettivo resta sempre quello: giocare per vincere”.

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Queste le parole del tecnico giallorosso Alberto Aquilani alla vigilia della sfida casalinga contro la Juve Stabia, in programma domani sera alle 20:30 allo stadio “Ceravolo” e valevole per la 5ª giornata del campionato di Serie B.

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Preparazione della gara e partita di Reggio Emilia “Abbiamo lavorato su aspetti sottili, che non sono ancora del tutto definiti, ma la settimana è stata buona e ho visto progressi rispetto alla partita precedente. A Reggio Emilia abbiamo fatto una prestazione migliore, ora dobbiamo metterci dentro un ulteriore passo avanti”.

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Il fattore Ceravolo “Giocare in casa deve essere un punto di forza. Abbiamo uno stadio che ci spinge, ma dobbiamo essere noi a trascinare i tifosi ancora di più, anche con qualche giocata sporca. Il nostro pubblico deve diventare il dodicesimo uomo. Mi aspetto una squadra che sappia trasmettere voglia e cattiveria agonistica, perché ogni gara è un esame che dice chi sei veramente”.

Il tema del possesso palla “Non è solo una questione di chi fa più possesso palla. La forza di una squadra sta nel capire cosa richiede la partita: se c’è bisogno di andare in verticale, di alzare il pressing o di abbassarsi. Il calcio di oggi non è più fatto solo di possesso, ma di letture dei momenti. È questo che dobbiamo migliorare, e già domani voglio vedere passi avanti in questa direzione”.

Equilibrio difensivo “Contro la Reggiana abbiamo subito un po’ troppo anche per demeriti nostri. Non dovevamo mettere in discussione il risultato. Lavoriamo su concetti chiave: marcature preventive, saper abbassarsi al momento giusto, vincere i duelli. Sono dettagli che fanno la differenza. La difesa non è solo dei tre dietro, ma di tutta la squadra. Quando siamo disordinati davanti, anche il reparto arretrato va in difficoltà. Il reparto difensivo mi da grandi soddisfazioni in settimana e sono sicuro che migliorerà sempre di più”.

La gestione della rosa “Per me ci sono 11 titolari che iniziano la partita, ma anche cinque titolari che entrano nel secondo tempo. Con le cinque sostituzioni non si può più pensare ai panchinari: chi subentra deve essere pronto e spesso fa la differenza. Domani ho già in mente chi potrebbe entrare nel secondo tempo, perché immagino la direzione che la gara può prendere. Ho tanti giocatori che meritano spazio, e questo per me è un problema positivo”.

I giovani e la crescita “Io non guardo la carta d’identità, ma la meritocrazia. A Reggio abbiamo chiuso con cinque under in campo, non perché fossero giovani, ma perché li ritenevo pronti. Devono crescere e non accontentarsi. Sono soddisfatto di come stanno lavorando. Cisse sta facendo bene: sapevo fosse forte, ma la differenza la fa il lavoro senza palla. Non deve abbassare la guardia, né caricarsi di troppe aspettative. Deve continuare così”.

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