
Il tecnico giallorosso richiama la squadra alla concentrazione massima sin dai primi minuti: “Servono le nostre componenti, in Serie B nessuno ti regala niente”.
20 novembre 2025 16:01di CARLO MIGNOLLI
“Può essere una partita trappola e dobbiamo capirlo immediatamente: servirà la massima concentrazione sin da subito”. Con queste parole esordisce in conferenza stampa il tecnico giallorosso Alberto Aquilani alla vigilia di Catanzaro-Pescara, anticipo della 13ª giornata del campionato di Serie BKT, in programma domani alle ore 20:30 allo Stadio “Ceravolo”.
Gara di Empoli “Veniamo da un ciclo impegnativo, avevamo spinto tanto sia a livello fisico che mentale. Fermarsi un attimo ci ha fatto bene. La gara di Empoli ci ha lasciato rammarico, non per la sconfitta in sé, ma perché si era creata una condizione che dovevamo sfruttare. Mi auguro che quell’esperienza ci serva per crescere: quando certe cose accadono, poi puoi evitare che si ripetano. Capire che in certi momenti, se ti manca qualcosa, rischi di buttare via opportunità importanti. Lavoriamo proprio per non ricadere negli stessi errori”.
Il “compitino” della squadra a Empoli “Non mi riferivo a una questione di carattere della squadra. Il ‘compitino’ era riferito a un possesso sterile, nel quale ci passavamo la palla scaricando responsabilità. Non riempivamo l’area, mancavano giocate individuali. In determinate partite bisogna essere arrembanti di spirito, di gamba e di ritmo, come era stato contro la Juve Stabia. Naturalmente in partite del genere poi gli episodi sono determinati, senza quel rigore difficilmente avremmo perso. In allenamento non puoi ricreare certe situazioni, ma analizzare e riconoscere gli errori è già un passo avanti”.
Pescara “Voglio che la mia squadra metta dentro le componenti che ha dimostrato di avere. Le chiamo partite trappola: squadre magari meno forti sulla carta, ma dalle quali siamo già stati puniti e non deve più succedere. Il cambio di allenatore porta sempre dubbi: modulo, pressione, atteggiamento. Sicuramente avranno il dente avvelenato, vista una classifica che non piace. Dobbiamo riconoscerlo subito, non dopo 15 o 45 minuti, ma da subito. Serve preparazione totale”.
Due gare casalinghe per delineare la classifca “Guardare al calendario in questa maniera è sbagliato. Quando abbiamo affrontato Palermo e Venezia eravamo preoccupati e abbiamo fatto due vittorie. Ora dire che abbiamo due occasioni perché affrontiamo squadre sulla carta inferiori è un errore. Oggi il calcio è livellato. Non c’è casa o trasferta che tenga: se non metti dentro certe componenti, nessuno ti regala niente. Giocare in casa a volte crea più pressione, dobbiamo focalizzarci sulle nostre cose: se le facciamo bene abbiamo grandi possibilità di ottenere risultato, se non lo facciamo diventa sempre un terno a lotto e non ci vogliamo cascare come purtroppo capitato in passato”.
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