di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Mai una eliminazione dai play-off così indolore. Applausi, cori, sostegno totale caratterizzano il dopogara di La Spezia dopo un match giocato con ardore e orgoglio da Iemmello e compagni.
Ma il vero spettacolo si celebra sugli spalti, a conferma di un amore incondizionato verso un simbolo, aldilà della categoria, ma soprattutto per la maturità di saper accettare così sportivamente l’amaro verdetto calcistico.
La vittoria arriva come sempre sulle gradinate dopo novanta minuti di tifo incessante prodotto da un settore bellissimo, pieno di amore e colori che fa di una partita di calcio (persa immeritatamente 2 a 1), un raro esempio di attaccamento e passione.
E così, seppur la squadra non raggiunge la Cremonese in finale, la tifoseria si conferma eccezionale, al primo posto in classifica, grazie al suo enorme bagaglio di sentimenti che hanno contribuito nel corso degli anni a riportare in alto il Catanzaro rilevato e ricostruito da una proprietà forte e consapevole.
La doppia sconfitta con lo Spezia va letta così, come un’altra tappa di un percorso di maturazione verso il grande salto che arriverà. E d’altra parte così è per una piccola società di provincia che intende riaffacciarsi dopo decenni sul palcoscenico delle grandi.
E la tifoseria lo sa bene e si gode dopo tanti anni di buio la meritata Serie B.
Stagione importante, dunque, che regala tante soddisfazioni e annovera tra principali protagonisti il tecnico Fabio Caserta erede di un Catanzaro “stellare” sceso con i piedi per terra, rimodellato e capace di conquistare il sesto posto.
Tra tutti, come non menzionare il capitano Pietro Iemmello, autore di ben 17 reti (di cui l’ultima pregevole nei play-off) fuoriclasse del torneo che sa come trascinare il suo Catanzaro anche nei momenti difficili.
È senza dubbio lui il migliore dei giallorossi con i suoi alti e bassi. Poi, tutti gli altri, che hanno contribuito a riformare un gruppo, una squadra capace di giocarsela con tutti a viso aperto e dare continuità ad un grande la voro fatto in questi anni. Ora è tempo del riposo.
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