di CARLO MIGNOLLI
È uscito nei giorni scorsi “Arbëreshë”, il nuovo singolo del rapper ligure Moreno, in collaborazione con Stresi, uno dei nomi di punta del panorama rap albanese. Il brano è un omaggio all’Arbëria — l’insieme delle comunità italo-albanesi presenti in Calabria e nel Sud Italia — e celebra un legame storico e culturale che attraversa i secoli.
Il videoclip ufficiale è un viaggio tra identità e radici. Girato tra l’Albania, Catanzaro e Caraffa, una delle più vive comunità arbëreshë calabresi, il video fonde scorci urbani e paesaggi, con elementi simbolici della tradizione locale. A dare il via alle immagini è una spettacolare panoramica del porto di Catanzaro Lido, con gli scogli colorati dell’artista Massimo Sirelli, che ha partecipato attivamente anche dietro le quinte e appare in un breve cameo.
Ma il progetto Arbëreshë ha un cuore anche dietro la telecamera. Tra i tanti che hanno contribuito alla realizzazione del videoclip ci sono due giovani catanzaresi: Francesco De Franchis, che si è occupato della produzione esecutiva del video e Raffaele Gioffrè, videomaker. Entrambi nati a Catanzaro nel 2004, ma cresciuti tra Soverato e Davoli, i due ragazzi stanno costruendo, passo dopo passo, una realtà indipendente nel mondo della produzione video.
«Siamo due ragazzi che vengono dal niente e stiamo cercando di creare qualcosa, portando anche in alto la Calabria», racconta De Franchis. Ma tiene a precisare: «È giusto che venga riconosciuto il ruolo di Raffaele: è lui la vera mente creativa del progetto, ha curato regia, montaggio e idea generale. Io ho seguito la parte organizzativa, ma l’anima del video è sua».
Il contatto con Moreno è avvenuto grazie all’intermediazione di Massimo Sirelli, figura chiave per l’apertura del progetto alla scena calabrese. Le riprese si sono svolte in due giornate tra luglio e agosto dell’anno scorso: la prima sul lungomare di Catanzaro Lido, la seconda a Caraffa, dove l’intera comunità si è mobilitata per accogliere la troupe e l’artista: «Il paese si è fermato — racconta Francesco — tutti sono scesi in piazza. Il comune è stato collaborativo, anche il presidente del consiglio comunale Notaro ci ha dato una grande mano. Gli anziani del bar hanno partecipato alle riprese con grande disponibilità. Un’accoglienza che altrove sarebbe stata impensabile».
Il lavoro, atteso per oltre un anno, rappresenta per i due ragazzi una svolta importante: «È il nostro primo progetto con visibilità nazionale, e ci abbiamo lavorato con cura e dedizione. Io seguivo Moreno fin da piccolo: lavorare con lui è stata una soddisfazione enorme», spiega Francesco.
Ora, per loro, si apre una nuova fase: «Stiamo costruendo una nostra realtà produttiva. Siamo giovani, ma abbiamo le idee chiare. Vogliamo continuare a crescere, portando la nostra visione underground e hip hop nella comunicazione e nel cinema. Offriamo produzioni quasi gratuite ad artisti emergenti, perché sappiamo quanto sia difficile farsi notare. Crediamo che facendo crescere gli altri, cresceremo anche noi».
Un esempio di talento e orgoglio delle proprie origini. Due ragazzi che sognano in grande partendo da una terra che spesso costringe a cercare altrove. Ma loro hanno scelto di restare, e di raccontarla, un video alla volta.
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