
Un vero e proprio museo, con reperti del valore complessivo di 17 milioni di euro: lo si sarebbe potuto allestire con i tesori trafugati e poi ritrovati dai carabinieri del Nucleo di tutela patrimonio culturale (Tpc), che questa mattina ha eseguito 56 misure cautelari destinate a infliggere un colpo ai 'tombaroli' siciliani e calabresi. Le due indagini, condotte parallelamente dai Nuclei Tpc di Cosenza e Palermo, hanno trovato un punto di confluenza quando è emerso che una squadra di tombaroli siciliana, comparsa nell’indagine “Ghenos”, operava sia nella regione d’origine che in Calabria, in collaborazione con gli indagati dell’indagine “Scylletium”.
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