«Ha connotati “carsici” la ripresa di interesse sul destino dell’Area Centrale della Calabria. Lunghi periodi di assenza con ritorni improvvisi; attenzioni rimosse che ritornano prepotentemente quando in altri territori si “spinge” per aggregare interessi, vocazioni, ambizioni. E’, dunque, assai meritoria l’iniziativa che è stata assunta, nei giorni scorsi, a Catanzaro prima e Lamezia Terme poi, per “riannodare” un filo, solo apparentemente, spezzato ed ho tanto apprezzato, da ultimo, i contributi preziosi di Francesco Grandinetti e Maria Adele Teti. Il Protocollo del 1991 era già lungimirante, guardava “lontano”, forniva prospettiva e, soprattutto, unificava le due Città ed i territori che le circondano. Subentrò, purtroppo, l’oblìo appena attenuato dalla stagione dei “Patti territoriali” anch’essa, fisiologicamente, irrisolta e non risolutiva ed adesso ritornata in auge, sotto altre forme, con l’ambiziosa, forse troppo, e suggestiva tentazione racchiusa nella parola “Grande”. Tutto è bene se sforzi tendono a mettere insieme, fare gruppo, superare steccati, battere campanilismi, limitare autoreferenzialità, incoraggiare progettualità, sollecitare intese"».
A scriverlo in una nota è Pasquale Mancuso, della Segreteria regionale PD Calabria.
«Non è passato, infatti, molto tempo da quando, nel non lontano mese di luglio u.s., un gruppo di associazioni culturali ha messo intorno ad un tavolo non soltanto le rappresentanze istituzionali delle due Città, con l’inattesa assenza del governo della Città Capoluogo, ma anche, e soprattutto, di quella parte di società civile che, stabilmente, si occupa della pianificazione territoriale; ci riferiamo agli Ordini professionali ed alla Delegazione della Calabria dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (I.N.U.), guidata del prof. Domenico Passarelli.
Quell’evento, divenuto addirittura e non senza soddisfazione per gli organizzatori, anche formativo per gli iscritti agli Ordini professionali, ha segnato un elemento importante, prezioso, utilissimo in ragione anche del tema dell’incontro:” Area Centrale: nel cuore della Calabria”.
Ed è stata proprio la Delegazione I.N.U. della Calabria, attraverso gli interventi del suo Presidente Prof. Domenico Passarelli e dell’ Arch. Attilio Mazzei che ha avanzato la proposta, ovvero lo “strumento”, già pronto, utilizzabile immediatamente, operativo da subito, scritto nella legge regionale n.19 del 16 aprile 2002, meglio conosciuta come “Legge Urbanistica della Calabria” ,e che, nel tempo, ha subito profonde modifiche ed integrazioni, per il rilancio della sfida dell’Area Centrale della Calabria.
Le due parole utilizzate, che racchiudono la proposta, sono “programma d’area” e sono largamente rinvenibili negli articoli 39,40,41,42,43,44,45,46,47 della legge Urbanistica della Calabria (l.r. n.19/2002 s.m.i.) e non hanno necessità, anche dopo una sommaria lettura, di particolari approfondimenti.
L’I.N.U. Calabria ha indicato uno strumento e lo ha proposto alle realtà istituzionali più grandi presenti ed ha anche interpellato la regione Calabria che è “cuore” della procedura proposta e riferimento essenziale ed ineludibile.
Sarebbe straordinario se, nelle prossime scadenze che il comitato/movimento si è dato, possano essere invitati e partecipare proprio i soggetti “tecnici” che,per vocazione e missione, lavorano quotidianamente alla pianificazione territoriale ed a “disegnare” le migliori “traiettorie” dello sviluppo territoriale e troverei assai positivo il raggiungimento di larghe intese che mettano insieme Politica, Istituzioni, Ordini professionali e società civile.
Unità e condivisione, oggi, nella stagione non esaltante delle separatezze, potrebbero essere segnali importanti, in controtendenza, ed avrebbero un effetto lenitivo e di sicura, generale resilienza.
Siamo all’altezza della sfida?»
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