Area Sin a Crotone, medico risultato positivo a una grave contaminazione da metalli tossici

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Il dottore Pasquale Montilla, medico oncologo

Il dottore Montilla: “Bisogna effettuare a ritmo frenetico  screening tossicologici e oncotossicologici con metodo clinico e scientifico per prevenire drammatiche patologie oncologiche e salvare vite umane“

  19 febbraio 2025 15:02

Un  paziente oncologico di Crotone,  ex dipendente dell’Asp, ha deciso di sottoporsi  ad uno screening tossicologico mirato per la ricerca di metalli tossici e mutageni. Un biomonitoraggio su matrice biologica effettuato per la prima volta ha identificato elevatissime concentrazioni di metalli tossici ad alto peso molecolare e con configurazione elettronica incompatibile con il biochimismo umano alterato.

Un case report suggestivo che conferma che SIN rappresentano zone di alienazione. In un ambiente  potenzialmente contaminato e altamente mutagenico possono verificarsi sulla popolazione residente mutazioni puntiformi e driver con tassi di mutazioni genetiche ad indirizzo oncologico.

La scelta della matrice biologica su cui sono state eseguite le analisi ha tenuto conto delle indicazioni riportate nei documenti pubblicati dall'American Conference of Governmental Industrial Hygienist (ACGIH) e da WHO.

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Contaminazioni croniche di agenti chimici inorganici mutageni e di produzione industriale rappresentano un evidente documentabile rischio di malattia per la specie umana, così come ha sempre evidenziato il medico oncologo di Catanzaro Pasquale Montilla, consulente Ona.

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Ed è lui a ribadire che “soluzioni generiche non possono risolvere l'equazione del rischio sanitario a patogenesi ambientale del SIN di Crotone. Bisogna - ribadisce - effettuare a ritmo frenetico  screening tossicologici e oncotossicologici con metodo clinico e scientifico per prevenire drammatiche patologie oncologiche e salvare vite umane, invece di indirizzare ad incidente genetico subito gli ennesimi casi clinici ai centri oncologici”.

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