Aree protette in Calabria, botta e risposta tra Di Caprio e Francesco Pitaro

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Il consigliere regionale, Francesco Pitaro
  27 giugno 2020 11:02

“Sulle aree protette in Calabria non mancano  le iniziative ma  resta tanto da fare. Prendendo atto dei chiarimenti dell’Assessorato regionale all’Ambiente ai quesiti posti dalla mia interrogazione e posto che concordiamo sull’enorme importanza delle aree protette per creare sviluppo ed occupazione, sono dell’avviso che di tutta la problematica occorra discutere in una seduta del Consiglio regionale alla presenza di tutti i soggetti che hanno voce in capitolo”.

E’ quanto afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro (G.misto), che aggiunge: “Non trovo alcun tratto demagogico nella risposta dell’assessore Di Caprio, ma una rappresentazione realistica che da un lato demolisce le rappresentazioni entusiastiche e, dall’altro,  lascia intendere che, essendoci  consapevolezza delle tante  lacune, si possano potenziare le buone prassi naturalistiche messe in atto dalla Regione e individuare nuovi percorsi innovativi. Preoccupanti - sottolinea Pitaro - sono alcune osservazioni dell’Assessorato, per esempio il fatto che  la  programmazione per metterle a valore  è assai complessa. Intanto, perché dei 255 mila ettari di aree protette  ‘poco meno di 20mila ettari sono di rilevanza regionale, mentre  per ciò che riguarda i  tre Parchi nazionali sono stati istituiti per finalità conservazionistiche e marginalmente attenzionati dalle politiche di incentivazione turistiche a livello regionale’, mentre le risorse messe a disposizione dalla Regione per le are protette di sua stretta competenza (600mila euro euro) non consentono alle stesse ‘di espletare in maniera adeguata le proprie funzioni’. Critica appare la situazione anche perché  ‘nei tre Parchi nazionali si registra una mancata diversificazione di imprese e una eccessiva concentrazione sulle imprese primarie (ristorazione e alloggi)’. 

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L’Assessorato aggiunge, inoltre, che ‘il turismo in Calabria è stato identificato da sempre con il mare, trascurando il valore aggiunto che deriva dal connubio mare - montagna, benché la Calabria, pur essendo circondata da 750 chilometri di costa, sia  di fatto una montagna al centro del Mediterraneo. Non si può parlare di destagionalizzazione del turismo senza guardare all'enorme patrimonio di biodiversità, di geodiversità, di peculiarità paesaggistiche delle aree interne e senza un adeguato percorso di valorizzazione dei borghi di valenza storico-culturale di cui questa regione è ricca’. Critica la conclusione cui si perviene: ‘A livello regionale le politiche di incentivazione turistica hanno guardato quasi esclusivamente al turismo balneare trascurando la maggior parte del territorio, con il risultato deludente sia per la costa che per le aree interne’”.

Ancora il consigliere regionale: “Sprazzi di  positività si avvertono laddove si asserisce che ‘Importanti risorse comunitarie sono state destinate a far conoscere il territorio interno e ad intercettare  segmenti del turismo naturalistico ed esperenziale’. Ma tutto è ipotecato dal fatto che ‘si tratta di azioni che implicano non immediate tempistiche di attuazione e. soprattutto, non immediati risultati in termini di incremento di flussi turistici che risulteranno apprezzabili soltanto nel medio periodo’”. Per Pitaro, “Pur essendo positivo il modello  di gestione delle risorse  di cui alla  programmazione dei fondi comunitari 2014 - 2020, perché l'intero ‘programma d azione’, così come i singoli progetti implementati, sono stati definiti sulla base di un percorso amministrativo di concertazione con gli Enti gestori delle aree protette,cosicché i progetti di rilevante portata  sono stati implementati in un ottica di sistema’, rimangono alcune domande. Per esempio:  cosa si intende fare per avviare una pianificazione su tutte le aree interne e per rimediare alle storture segnalate? E’ opportuno rafforzare la prassi concertativa in vista del prossimo periodo di programmazione 2021 - 2027, alla condizione, però,  che si verifichi se la spesa effettuata produce risultati tangibili e non sia  tesa soltanto a sostenere l’impalcatura delle diverse governance e dei loro sottosistemi”.

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Si riporta nella sua integrità la risposta dell’Assessorato all’interrogazione:

Interrogazione a risposta scritta n.31/XI “Sulle Aree Protette"

Risposta Assessore regionale all’Ambicntc Sergio De Cappio

Quesito 1

Come sia possibile che. pur disponendo di 255mila ettari di Aree protette /l'8°/o delle Aree Protette (1'8 per cento delle Aree protette nazionali e la sesta per estensione delle stesse), la Calabria non riesca a metterle adeguatamente a valore

A fronte di una ragguardevole estensione complessiva delle aree protette che ricadono nel territorio regionale, occorre rilavare che ad oggi soltanto poco meno di 20.000 ettari sono costituite da aree protette regionali.

  • tre grandi Parchi nazionali (Pollino. Sila ed Aspromonte) sono stati istituiti da parte del Ministero per PAmbiente per finalità prettamente conservazionistiche e gli stessi sono stati solo marginalmente attenzionati dalle politiche di incentivazione turistiche a livello regionale. Come ha evidenziato il recente "Rapporto Natura e Cultura. Le aree protette luoghi di turismo sostenibile", nei tre Parchi nazionali presenti in Calabria si registra una mancata diversificazione di imprese e una eccessiva concentrazione sulle imprese primarie (ristorazione e alloggi), mentre si rileva un percorso turistico in via di sviluppo per altre tipologie di imprese turistiche.
  • turismo in Calabria è stato identificato da sempre con il prodotto “mare", trascurando il valore aggiunto che deriva dal connubio mare - montagna. La Calabria, pur essendo circondata da 750 chilometri di costa, è. di fatto, una montagna al centro del mediterraneo e ciò rappresenta un evidente vantaggio competitivo, in termini potenziali, per un turismo capace di cogliere i nuovi interessi dei consumatori del prodotto turistico. Il turismo balneare, tra l'altro, implica una fòrte stagionalità che. per la nostra Regione, significa al massimo i due mesi estivi di luglio e agosto. Non si può parlare di destagionalizzazione del turismo senza guardare all'enorme patrimonio di biodiversità, di endemismi vegetali ed animali, di geodiversità, di peculiarità paesaggistiche delle aree interne e senza un adeguato percorso di valorizzazione dei borghi di valenza storico-culturale di cui questa Regione è ricca.

A livello regionale le politiche di incentivazione turistica, storicamente, hanno guardato quasi esclusivamente al turismo balneare trascurando la maggior parte del territorio, con il risultato deludente sia per la costa che per le aree interne. Con i 750 chilometri di costa la Calabria è riuscita ad intercettare mediamente soltanto poco più del 3% dei flussi turistici nazionali, mentre le presenze turistiche straniere non superano 1' 1% di quelle che arrivano in Italia.

I Parchi nazionali negli ultimi anni hanno avviato un percorso di qualificazione dell'offerta turistica con l'adozione della "carta europea del turismo sostenibile", anche il parco regionale delle Serre ha avviato tale percorso.

Per rispondere in maniera esaustiva all'interrogazione posta, è necessario evidenziare che le risorse ordinarie che la Regione Calabria destina annualmente alle aree protette sono pari a poco più di seicentomila euro da suddividere fra due Parchi regionali (parchi delle Serre e Ente Parchi Marini) e tre riserve naturali (Lago di Tarsia, Foce del C'rati. Valli Cupe). Inutile aggiungere che con le somme disponibili mila euro un'area protetta regionale, dotata di una propria struttura amministrativa, non è nelle oggettive condizioni di espletare in maniera adeguata le proprie funzioni.

A partire dall'ultimo ciclo di programmazione comunitaria, tuttavia, è stata avviata una importante azione di rilancio del turismo naturalistico con l’obiettivo di far crescere l'intero sistema delle aree protette presenti in Calabria. Importanti risorse comunitarie sono state destinate a far conoscere il territorio interno di questa Regione e ad intercettare importanti segmenti del turismo naturalistico ed esperenziale. Si tratta, naturalmente, di azioni che implicano non immediate tempistiche di attuazione e. soprattutto, non immediati risultati in termini di incremento di flussi turistici che risulteranno apprezzabili soltanto nel medio periodo.

Quesito 2

Se le varie Aree protette ed i Parchi agiscono isolatamente o sono parte di una rete operativa necessaria per ottimizzare le risorse pubbliche e per garantire occasioni di sviluppo nell ottica della sostenibilità ambientale;

Nel corso del periodo di programmazione dei fondi comunitari 2014 - 2020 è stato sperimentato un modello gestionali innovativo di gestione delle risorse destinate alle aree protette. A fine 2016 è stato definito, e formalmente adottato (DGR 576/2016), un quadro organico di azioni dal quale sono derivati specifici progetti di tutela e di valorizzazione del patrimonio naturale regionale. L'intero "programma d azione", così come i singoli progetti implementati, sono stati definiti sulla base di un percorso amministrativo di concertazione con gli Enti gestori delle singole aree protette.

La scelta di avvicinare il processo decisionale ai soggetti direttamente interessati alla realizzazione delle iniziative progettuali, ha consentito, da una parte, un rapido avvio delle attività con un utilizzo efficiente delle risorse e. dall’altra, di strutturare una forma concreta di collaborazione e condivisione fra i soggetti gestori delle aree protette e fra questi e il competente dipartimento della Regione Calabria. I progetti di rilevante portata, sia sotto il profilo della conservazione della biodiversità sia sotto il profilo della valorizzazione eco turistica, sono stati implementati in un ottica di sistema superando la tradizionale visione localistica. In questo ambito è stato messo in atto il progetto di marketing territoriale del "sistema" delle aree protette calabresi, il rafforzamento della rete sentieristica attraverso la realizzazione del "sentiero Calabria" che aitraversa tutte le aree protette in una visione unitaria ed infine, il progetto finalizzato alla realizzazione della "ciclovia dei parchi" che attraversa e mette fisicamente insieme le aree protette regionali e nazionali.

In altre parole, i diversi soggetti che gestiscono i Parchi e le Riserve naturali, nazionali e regionali, congiuntamente hanno definito gli obiettivi, predisposto i progetti di valenza regionale ed in ultimo, curato la fase attuativa.

Una buona prassi amministrativa messa in atto dal Dipartimento Ambiente che merita di essere rafforzata in vista del prossimo periodo di programmazione 2021 - 2027.

Quesito 3

A quanto ammontano le risorse comunitarie, nazionali e regionali affluite dal 2018 ad oggi nelle Aree protette e nei Parchi e come vengono utilizzate e se. dal loro utilizzo, si ha contezza di quali siano gli effetti utili, concreti e tangibili per i territori interessati;

Quesito 5

Come sono stati impiegati i 20 milioni di euro "destinati ” - come assicurava I Assessore regionale all 'Ambiente della scorsa Legislatura ad interventi orientati al marketing territoriale, alla sentieristica e alla messa in cantiere della ciclopista dei Parchi, un grande attrattore che collegherà il Parco del Pollino con quello d'Aspromonte passando per il Parco della Sila e delle Serre ”

Di seguito si fornisce un quadro unitario in tema di risorse, sia ordinarie che comunitarie. con il quale si intende dare completo riscontro ai quesiti n. 3 e 5 .

Risorse erogate dal 2018

Fondi ordinari a valere sul bilancio regionale

Soggetto gestore

importo 2018

importo 2019

Parco regionale delle Serre

200.000

200.000

Ente Parchi Marini Regionali

100.000

200.000

Riserva Naturale Lago di Tarsia

75.000

75.000

Riserva Naturale Foce del Crati

75.000

75.000

Riserva Naturale Valli Cupe

100.000

100.000

 

Tali risorse sono state proficuamente utilizzate dai parchi e dalle Riserve per incrementare la fruizione turistica dei territori attraverso azioni di coinvolgimento degli stakholdcrs. rafforzamento di attività e iniziative legate ai Centri per Visitatori. Musei. Laboratori Naturalistici e attivazione di collaborazioni con associazioni e cooperative per garantire l'accoglienza del turista.

Tra le altre attività svolte, divenute ormai routinarie. rientrano il monitoraggio ambientale ai fini della conservazione e tutela della biodiversità, l'educazione, l'informazione e la sensibilizzazione degli studenti in particolare sulle tematiche della biodiversità, il presidio costante del territorio per la salvaguardia dell'ambiente.

Fondi comunitari a valere sulle azioni 6.5.A. 1 (Prioritized Action Framwork) e 6.6.1 (Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevano strategica)

Sulla base del già citato "Piano d'azione’' di cui alla delibera di Giunta regionale 576/2016. a partire dal 2017 sono stati avviati quattro grandi progetti a valenza regionale che hanno direttamente coinvolto le aree protette calabresi, di cui uno finalizzato alla tutela del patrimonio naturalistico, attraverso il monitoraggio degli habitat e delle specie vegetali ed animali e tre progetti orientati alla valorizzazione turistica del territorio: progetto marketing territoriale, sentieristica e ciclovia dei parchi.

Progetto Monitoraggio

Il monitoraggio dello stato di conservazione di tutti gli habitat in Allegato 1 e delle specie in Allegato II, IV e V della direttiva Habitat è un obbligo che deriva dall 'art. 17 della stessa Direttiva e rappresenta un importante metodo di controllo relativo all'efficienza dei sistemi di gestione adottati per i siti Natura 2000.

I principali risultati derivanti dal monitoraggio devono essere riportati alla Commissione Europea ogni sei anni, assieme ad un resoconto sull'attuazione delle disposizioni adottate nell'ambito della direttiva stessa.

Diventa necessario, prima di ogni altra attività di conservazione e di ripristino, mettere in atto azioni di monitoraggio e di valutazione sullo stato della biodiversità finalizzate:

  • alla mappatura delle popolazioni di specie c degli habitat individuati dalle direttive Habitat e Uccelli e loro consistenza;
  • alla individuazione del loro stato di conservazione;
  • all'individuazione del loro grado di compromissione;

Per il progetto sono state attivate risorse per complessivi euro 4.000.000.00 (fondo FESR). di cui circa 2.400.000 euro gestiti direttamente dalle aree protette presenti nel territorio regionale. E' stato definito un modello organizzativo basato sulla standardizzazione dei processi operativi attraverso la condivisione piena delle metodologie tecnico-scientifiche.

La cabina di regia del progetto, della quale hanno fatto parte, tra l'altro, le due Università regionali con competenze in materia ambientale ha costituito il luogo di discussione e confronto nelle diverse fasi di realizzazione del progetto stesso. I soggetti attuatori hanno partecipato con team di rilevatori con formazione multidisciplinari. Complessivamente si tratta di circa 60 i professionisti coinvolti nella realizzazione del progetto. Un grande cantiere verde che ha portato avanti le diverse fasi operative, dalla ridefinizione della geografia degli habitat ai rilievi fitosociologici e alla valutazione dello stato di conservazione degli stessi habitat e delle specie.

Sono circa 850 i punti della rete di monitoraggio che è stata definita per l'acquisizione di decine di migliaia di dati georefenziati ed informazioni sullo stato attuale di distribuzione delle specie vegetali e animali.

11 lavoro è stalo completato nel rispetto della tempistica prevista ed ha consentito alla Regione Calabria di adempiere in maniera esaustiva agli obblighi derivanti dalle Direttive europee Habitat ed Uccelli, scongiurando il rischio di procedure di messa in mora da parte dei competenti Organi nazionali ed europei. I risultati, oltre ad essere stati implementati nei relativi data base gestiti dal Dipartimento Ambiente e dal MA ITM. saranno oggetto di una specifica monografia in tre volumi che sarà completala nel corso del 2020 e fornirà un quadro esaustivo delle conoscenze sulla biodiversità in Calabria.

Progetto Marketing

Il "Progetto di Marketing” la cui realizzazione è affidata agli Enti Gestori delle Aree Protette con regia regionale sostiene la promozione degli attrattori presenti nelle aree protette della nostra Regione attraverso la realizzazione di prodotti e servizi, preferibilmente a valenza regionale, in grado di qualificare e caratterizzare l'offerta indirizzandola verso flussi turistici nazionali ed internazionali.

Tutti gli interventi attivabili sono inseriti in una visione organica di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale regionale. Il Programma di attività interessa tutte le aree naturali protette calabresi, quindi oltre ai tre Parchi Nazionali (Aspromonte. Sila e Pollino) e al Parco Regionale delle Serre, comprende la Riserva del Lago di Tarsia, la Riserva della Foce del Grati, la riserva delle Valli Cupe e tutte le aree che compongono la Rete Natura 2000 in Calabria.

Gli obiettivi specifici che il Programma intende perseguire sono:

  • creazione di una destinazione unica delle aree protette calabresi :
  • aumento della conoscenza e della riconoscibilità sia interna che esterna:
  • aumento dell'interesse verso il territorio da parte di investitori e imprese innovative e sostenibili.

La visione del Progetto è improntata alia sostenibilità dello sviluppo turistico e territoriale, al rispetto dei principi di tutela ambientale e alla promozione turistica. Il Programma di attività prevede azioni di sistema, che riguardano l'insieme delle aree, e azioni specifiche, da attuare nei singoli territori in base alle differenti situazioni. L'importo complessivo del progetto è pari a € 1.2 milioni. Il progetto, coordinato dal Parco Nazionale della Sila. è attualmente in fase di realizzazione con importanti iniziative fra le quali il "weekend nei parchi" di cui alla successiva risposta al quesito n 6.

Progetto Sentieristica

Gli interventi previsti sono orientati alla realizzazione, implementazione e valorizzazione di sentieristica (ippovie, percorsi per diversamente abili, percorsi subacquei, ecc...) e di aree verdi attrezzate nonché interventi per la valorizzazione di musei tematici esistenti e per migliorare la fruizione delle aree di pregio ambientale ed ampliare cosi l'offerta di servizi capaci di attrarre flussi di visitatori e turisti durante tutto l'arco dell'anno.

11 progetto concertato con i soggetti gestori delle aree protette è rivolto alla realizzazione di un sistema integrato per la rete sentieristica regionale in grado di migliorare l'accessibilità e fruibilità dei luoghi proposti con particolare riferimento ai disabili.

In tale contesto si inserisce come prioritaria la valorizzazione del Sentiero Calabria, di collegamento fra le aree protette, nonché della sentieristica interna ai Parchi. Il Sentiero Calabria, facente parte del Sentiero Italia, è un percorso escursionistico che attraversando longitudinalmente la regione collega le aree naturalistiche, paesaggi, borghi, aree protette; da Reggio Calabria, attraversando tutto il Parco Nazionale deH’Aspromonte, il Parco Regionale delle Serre ed il Parco Nazionale della Sila giunge sul Parco Nazionale del Pollino.

La valenza storica e culturale di questo sentiero, per i luoghi che attraversa e per le vicende che lo hanno interessato nel corso degli ultimi due secoli, prevarica finanche l'inestimabile pregio paesaggistico e naturalistico del percorso, il quale si connota per la spettacolarità delle viste, l'eterogeneità dei paesaggi e la biodiversità vegetale che contraddistinguono l'intero territorio regionale. Tale sentiero, che si colloca sulla dorsale di riferimento della regione, è in sé l'arteria principale su cui scorre la storia indigena sia per quanto concerne gli aspetti naturalistici sia quelli culturali.

Tutti gli interventi sono stati definiti tramite procedura concertativa tra i soggetti gestori delle aree protette, condividendo una visione organica ed integrata di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale regionale. Le risorse finalizzate alla rete sentieristica ammontano a 6.5 milioni di euro. Il progetto è coordinato dal Parco Nazionale d'Aspromonte e sarà concluso entro il secondo semestre 2020.

Progetto Ciclovia

La valorizzazione delle aree di elevata valenza naturalistica passa anche attraverso la promozione della mobilità sostenibile finalizzata alla fruizione delle bellezze naturali e paesaggistiche nonché del patrimonio e culturale delle aree interne. L'incentivazione del cicloturismo rappresenta, in tal senso, uno degli strumenti di maggiore efficacia. Con l'approvazione del progetto "Ciclovia dei Parchi della" si intende cogliere la grande opportunità che il crescente mercato del cicloturismo offre a livello europeo.

L'itinerario è costituito dall'unione di strade, piste e sentieri ciclabili disposti lungo il crinale principale dell'appennino calabrese. L'Itinerario, che attraversa i Parchi Nazionali dell'Aspromonte, della Sila e del Pollino ed il Parco Regionale delle Serre, rappresenta il percorso principale di Active Mobility per la fruizione del patrimonio naturale, paesaggistico e culturale delle aree interne della Calabria.

La valenza storica e culturale di questo percorso, per i luoghi che attraversa, si coniuga e si integra perfettamente con l’inestimabile pregio paesaggistico e naturalistico che lo stesso racchiude. Il percorso attraversa longitudinalmente la regione Calabria collocandosi di fatto sulla dorsale appenninica e rappresenta, in se. l'arteria principale attraverso la quale entrare in contatto con la spettacolarità dei panorami, l'eterogeneità dei paesaggi e la biodiversità vegetale oltre che. immergersi nei luoghi e nei borghi di grande valenza storico-culturale che il nostro territorio custodisce.

11 tracciato, partendo dal Parco del Pollino, collega i 4 Parchi Calabresi utilizzando prevalentemente percorsi viari di competenza provinciale, con volumi di traffico inferiori a 50 veicoli/h.

Nell’ambito dei parchi il tracciato si raccorda con percorsi o piste interne ad uso escursionistico utilizzate per la fruizione naturalistica ed ambientale delle aree protette.

La Pista Ciclabile dei Parchi della Calabria ha uno sviluppo di circa 545 km. di cui circa 323 esterne ai parchi, e i rimanenti circa 222 km interni, [.'elevazione minima va dai 19 m s.l.m. a 1690 m s.l.m.

Le risorse complessive destinate a questo ambizioso progetto ammontano a 9.5 milioni di euro. Ad oggi le risorse sono state già trasferite agli Enti attuatori che completeranno l'opera entro il 2020.

Con DGR 603 /2019 sono stati assegnati al progetto "Ciclovia dei Parchi' ulteriori 10.900.000 per interventi aggiuntivi che consentiranno tra l'altro di recuperare alcuni tratti di ferrovie dismesse per complessivi 30 km. qualificando il progetto iniziale attraverso tratte ad uso esclusivo del cicloturismo.

Il coordinamento dell'intera iniziativa è sato affidato al Parco Nazionale del Pollino.

Quesito 4

Se si intende valorizzare l immenso patrimonio di naturalità che il territorio calabrese custodisce e come e con quali strumenti e iniziative si intende passare (come annuncialo nel Programma di governo) "dalla mera visione di ‘vincolo ' che di fatto si è tradotto nel "non fare ” a politiche attive che abbinano la tutela con l utilizzo e la fruizione sostenibile "

Al fine di garantire continuità e rafforzare le azioni già messe in atto nelfindirizzo della valorizzazione ai fini del turismo ecosostenibile dell'immenso capitale naturale regionale, la Giunta regionale ha approvato nella seduta del 15 maggio u.s.. il "Quadro di azioni prioritarie per la biodiversità'' (PAF). un documento di programmazione pluriennale previsto dalle norme europee.

Il PAF (Prioritized Action Framework) definisce gli interventi a sostegno della biodiversità e più in generale dell'ambiente naturale ed è basato su un approccio integrato delle risorse economiche afferenti ai fondi comunitari FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale). FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). FSE ( Fondo Sociale Europeo) e FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Maritmi e della Pesca).

Il Dipartimento Ambiente e Territorio ha redatto l'importante strumento di programmazione secondo le indicazioni fornite dalla Commissione Europea, avvalendosi dei risultati ottenuti con attività di studio e di monitoraggio degli habitat e delle specie naturali e seminaturali condotte nell'attuale periodo di programmazione.

Il documento è stato condiviso, in data 13/05/2019 e 16/05/2019. con i Dipartimenti Regionali competenti in materia di gestione dei fondi Comunitari quali: Dipartimento Programmazione Comunitaria per il FERS. FSE e FSC. il Dipartimento Agricoltura per il FEARS ed il FEAMP. il Nucleo Regionale degli Investimenti, con gli Enti Parco e gli Enti gestori delle ZSC e con le due Università presenti in Calabria competenti in materia ambientale, Università della Calabria e Università Mediterranea di Reggio Calabria, al fine di concertare le azioni prioritarie previste dal PAF e di recepire eventuali suggerimenti o integrazioni.

Il "Quadro di Azioni Prioritarie" (PAF) della Calabria è stato trasmesso alla Commissione Europea Direzione Generale Ambiente con nota n.0657228639 del 7/8/2019 dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Ea Commissione Europea Direzione Generale Ambiente, in data 23/10/2019. ha espresso parere positivo evidenziando la necessità di alcune integrazioni tecniche. Solo a seguito delle necessarie integrazioni il documento è stato adottato dalla Giunta regionale.

Nello specifico il "quadro di azioni prioritarie per la biodiversità in Calabria" prevede l'utilizzo di risorse comunitarie per complessivi 92 milioni di euro suddivise in differenti “misure" orientate, da una parte, alla tutela e conservazione delle risorse naturali e. dall'altra, al rafforzamento della fruizione turistica del territorio. Per gli interventi destinati a quest'ultimo filone di attività sono state riservate risorse per 20 milioni di euro. Altre misure riguardano la vigilanza nelle aree protette, l'educazione ambientale, interventi a tutela degli habitat e delle specie e sostegno a pratiche agricole a basso impatto ambientale.

Quesito 6

Se le aree protette rappresentano per il Governo regionale una priorità e, se si, quali iniziative si stanno mettendo in campo per salvaguardarle, valorizzarle, promuoverle, in una logica di efficienza ed efficacia sia delle risorse disponibili che dei risultati da ottenere, e renderle protagonisti soprattutto in prossimità della stagione estiva.

Il turismo naturalistico sotto le varie forme di escursionismo, birdwaching, cicloturismo, ippoturismo, turismo esperenziale, etc. rappresenta una concreta opportunità di crescita sostenibile, volano di sviluppo locale dei territori. Il sesto Rapporto sul turismo sostenibile e l'ecoturismo in Italia (BIT 2016) indica in 580 milioni in Europa e 47.5 milioni in Italia il numero di turisti che cercano esperienze basate sul contatto diretto con la natura. Un potenziale enorme per una regione come la Calabria con più del 30% dei territori ricadenti in Parchi, Riserve e Rete Natura 2000. Un territorio poco conosciuto dai grandi circuiti turistici che da sempre hanno identificato la Calabria come destinazione di turismo balneare, ancorandola ad una stagionalità fortemente penalizzante dal punto di vista delle potenzialità di crescita socio economica.

Una strategia basata sulla valorizzazione delle aree interne, a partire dal sistema delle aree
protette, in grado di cogliere le opportunità che derivano da una nuova e generalizzata necessità di natura, di prodotti espressione del territorio, di cultura e di tradizioni locali, deve essere posta al centro delle politiche di incentivazione del turismo a livello regionale. Una strategia che diventa ancora più attuale e necessaria a seguito dell’emergenza sanitaria che sta interessando l’intero pianeta. Nella fase post emergenza si pone, da una parte, la necessità di sostenere la ricostruzione economica delle aree interne già in situazioni strutturalmente più complesse e. dall'altra, offrire alla collettività quei servizi che paesaggi naturali, ecosistemi in equilibrio e sistemi produttivi sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, possono rendere disponibili.

E' su questi presupposti che è stata programmata per la stagione estiva, verosimilmente a settembre, l’iniziativa “weekend nei Parchi". Tale iniziativa si concretizza nell'ospitalità gratuita di “mille notti" nel l'ambito di pacchetti turistici appositivamente ideati in due weekend consecutivi al fine di incentivare la presenza turistica nelle aree protette e farne conoscere le peculiarità paesaggistiche, socio culturali ed enogastronomiche. Il brand “Calabria parchi - turismo sostenibile" vuole essere uno strumento utile per la valorizzazione dei Parchi e delle Riserve della Calabria, un marchio di riconoscibilità per un'offerta turistica diversificata che comprende sentieri, percorsi ciclopedonali, ippovie, percorsi culturali, borghi di interesse sorico-culturale e religioso.

Il Dirigente del Settore

Dott. Giovanni Aramini

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