Armonie d'arte 2023, la notte di San Lorenzo i Carmina Burana di Carl Orff affascinano il pubblico
di MARIA PRIMERANO
Senza dubbio una serata affascinante e molto riuscita quella proposta da Armonie d’arte, XXIII edizione, direzione artistica Chiara Giordano, nella Grangia normanna di Sant’Anna in Montauro, edificio storico, donazione del Conte Ruggero il Normanno ai Certosini di Serra San Bruno e utilizzata a suo tempo non solo per la raccolta e la lavorazione dei prodotti agricoli e attrezzata con gli annessi idonei quali mulini, frantoi, magazzini, ma anche come dormitorio, refettorio e cappella per le funzioni religiose, atta quindi a ospitare i monaci più anziani per via delle condizioni climatiche più favorevoli. Un luogo antico, dunque, che ben si armonizza con il tipo di spettacolo proposto.
Uno spettacolo questo di produzione propria del festival, in prima assoluta, in cui passato e presente si mescolano, si aggrovigliano, si attorcigliano e, grazie alla musica, alla recitazione, alla danza, al mimo - complici luci, fuochi, acrobazie - rendono una serata d’agosto di forte impatto emotivo.
Sono di scena i Carmina Burana di Carl Orff, un corpus di testi poetici medievali dell'XI e del XII secolo, prevalentemente in latino tramandati da un importante manoscritto contenuto in un codice miniato del XII secolo, il Codex Latinus Monacensis 4660 o Codex Buranus, proveniente dal convento di Benediktbeuern--l'antica Bura Sancti Benedicti, fondata attorno al 740 da San Bonifacio nei pressi di Bad Tölz in Bavuera, custodito nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera.
Suggestivo pensare a duecentoventotto componimenti poetici su centododici fogli di pergamena decorati con otto miniature destinati al canto, tra cui Carmina di argomento satirico e morale, Carmina di argomento amoroso, Carmina con canti bacchici e conviviali, Carmina di argomento moralistico sacro.
Suggestivo pensare di bacchettare gli amanuensi autori di questo manoscritto che non riportarono la musica di tutti i canti poetici, sicché se n’è potuto ricostruire l'andamento melodico solo per quarantasette di essi!
Autori di questi versi erano i cosiddetti Clerici Vagantes le cui espressioni nello spettacolo di Armonie d’Arte sono state affidate a: David Riondino/ Voce Recitante; Orchestra Internazionale della Campania e Coro Lirico di Lecce/ Musica; Leonardo Quadrini/ Direzione d’orchestra; Compagnia Eleina D/Danza; Vito Cassano/ Coreografia; Compagnia Create Danza/ Danza; Filippo Stabile/ Coreografia; Paolo Sergio Marra/ Registrazioni musicali d’ambiente spettacolo; Vincent Longuemare/ Light design; Maria Gullì/ Traduzione dei testi dal latino; Teresa Ludovico/ Regia.
L’idea è di Chiara Giordano che la inserisce nel tema permanente del Festival Armonie d’Arte: Nuove rotte mediterranee/ declinazione annuale 2023: APPRODI, e che per questo spettacolo si chiede: Quanti nuovi approdi richiede il transitare nel tempo? Come sono approdate le narrazioni medievali al tempo contemporaneo? E come questo può restituire a quelle una vitalità e un senso catturante per il mondo del 2023?
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