Armonie d’Arte Festival, Marco Calabrese: “Morricone versione cameristica”

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images Armonie d’Arte Festival, Marco Calabrese: “Morricone versione cameristica”

  07 luglio 2025 09:28

di MARCO CALABRESE

Domenica 6 luglio si è inaugurato il XXV festival Armonie d’Arte.

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Splendida la cornice del parco archeologico di Roccelletta di Borgia, superba la luna che si cullava nel cielo (anche se siamo stati per poco disturbati dai botti dell'ennesimo compleanno, festeggiato come se fosse la festa del patrono). Venticinque anni è un bel traguardo per un festival che ha incontrato non poche difficoltà, come detto dal direttore artistico Chiara Giordano in un ampio discorso subito dopo il primo brano. Il 2020 è stato l'anno del covid che ha falciato molti fondi a quelle che erano le già programmate manifestazioni. Ci si augura che le difficoltà  vengano superate, e in un clima auspicato di pace, si giunga al trionfo dell’arte della musica e della cultura tutta.

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Il programma inaugurale prevede musiche di Morricone, oramai sempre più gettonato dal largo pubblico. Piace, e a noi non resta che accettare di buon grado l’invito.

Non un'orchestra sinfonica, ma un'orchestra di archi con aggiunta di arpa e batteria, per un totale di tredici elementi di orchestra (3 violini primi e 3 secondi, 2 viole, 2 celli, un contrabbasso, arpa e batteria). Il coro lirico siciliano, per l’occasione ristretto a 19 elementi (10 voci femminili e 9 maschili) ha eseguito con e lodevole bravura gli arrangiamenti elaborati, sotto la guida del M° Costa, che ha una ottima intesa nel gestire l'ensemble vocale e quello strumentale.

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Nuovo cinema paradiso, La Califfa, C’era una volta il West, Metti una sera a cena, Malena e Mission, le suite proposte.

Pubblico discretamente educato: più volte ci siamo dovuti voltare per zittire i commentatori e disturbatori che con il loro salmodiante chiacchiericcio recavano fastidio a chi, come noi, è lì per ascoltare.

Si scopre già ad inizio concerto (in locandina non risultava!!!) che c’è la presenza di un tenore: il calabrese Lorenzo Papasodero. L'ennesimo caso di persona non apprezzata a dovere nella sua regione. Dopo il concerto in pochi minuti di chiacchierata, ci ha raccontato la sua felicità nel partecipare a questa serata inaugurale del festival, ringraziando il Coro Lirico Siciliano con cui ha già più volte collaborato.Ha appena debuttato Don José in Carmen alla Reggia di Colorno a Parma per il Summer Opera Festival, ad agosto sarà impegnato nel ruolo di Don Ottavio ne il Don Giovanni, a settembre Nemorino nell’ elisir d’amore a Cipro (dove si è già esibito nel ruolo di Pinkerton nella Madama Butterfly ndr) ma il suo prossimo concerto calabrese sarà il 9 agosto nel suo paese natale, Satriano. Ci si pone una domanda decisamente provocatoria: perché questo giovane e promettente tenore canta così poco in Calabria?

Il concerto giunge alla fine. Il pubblico contento, applaude. Ma a noi resta il cruccio di una domanda a cui non riusciamo a dare risposta: un concerto da camera come concerto inaugurale di un festival. Perché non un concerto con una formazione più sostanziosa? In Mission l'assente più clamoroso era l’oboe. Possibile non assoldarne uno, anche solo per eseguire quella celeberrima melodia?

E’ verissimo che Morricone, genio e pluripremiato compositore, è amato. Ma quando il pubblico scoprirà le Sinfonie di Beethoven, di Mozart, di Haydn?

Quando il pubblico “crescerà” e amplierà le sue conoscenze musicali?

Un concerto è anche e soprattutto scoperta. Il pubblico che andava ad ascoltare la  primissima volta le sinfonie dei compositori appena citati, era solo spinto dalla curiosità. Quella che manca oggi!

Quindi è più facile ascoltare musiche che si conoscono, se poi concludiamo con Che cosa c’è, Gira il mondo gira e  Se telefonando  ancora meglio.

Il pubblico canta pure, ed è contento!  

 

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