Palazzo Mazza del centro storico di Borgia illuminato di azzurro e con sottofondo di musica di Pergolesi accoglie il libro Pergolesi anima scurdata opera buffa, Helicon Edizioni, della scrittrice catanzarese Maria Primerano.
Una location molto suggestiva arricchita da un Petrof, bel pianoforte a coda, ha fatto da cornice all’evento che Armonie d'Arte Festival ha proposto nella sezione speciale collaterale Borgia Borgo Espanso, evento che, come ogni anno ormai, chiude il Festival restituendo al centro storico borgese una dedicata attenzione.
A dare i saluti Chiara Giordano, ideatrice del Festival, che si è intrattenuta assieme all’autrice con riflessioni sul testo pluripremiato - Premio Casentino, tra gli altri, e presente nelle più prestigiose biblioteche nazionali e internazionali quali Berlino, Princeton, Stanford, Harvard - mentre Attilio Mela ne ha letto magistralmente alcuni passi.
Il Festival si conferma ancora una volta scrigno d’arte e di bellezza e con questo evento aggiunge creatività a creatività.
La storia raccontata dalla scrittrice, cardiologa e pianista Maria Primerano, storia di Giovan Battista Pergolesi, musicista del Settecento nativo di Jesi e autore del celeberrimo Stabat Mater, formatosi a Napoli nel Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, ha affascinato i presenti. Raccontandola, l’autrice ha rispolverato dal libro il patrimonio napoletano del mondo delle cosiddette capuzzelle o anime scurdate o ancora anime pezzentelle, ossia il culto dei morti a Napoli che è molto più antico di quello di Halloween e secondo cui la redenzione per una vita “pezzente” può arrivare anche dopo la morte.
Questo, infatti, il profondo significato che la città partenopea ha dato, nei secoli, alla storia delle anime pezzentelle e questo è il legame antico che lega questa città all’aldilà e in particolare al Purgatorio, inteso come occasione di riscatto e non di dannazione.
Evocati i luoghi come il Cimitero delle Fontanelle, luoghi che per secoli hanno celato nelle viscere della città le preghiere sussurrate ai teschi dei morti senza famiglia né identità e che ancora oggi nascondono gelosamente molti dei suoi segreti.
Narrata la vita di stenti del Pergolesi che per motivi di censo dovette rinunciare all’amore per una marchesina calabrese e tanto altro.
Una serata, dunque, nel cortile di Palazzo Mazza, molto creativa e affascinante, in cui tra sacro e profano è emersa una spiritualità forte e viscerale. E prima di calare il sipario, la stessa Chiara Giordano, napoletana, su invito della Primerano, ha letto versi di Eduardo De Filippo contenuti nel libro.
C’è veramente da concludere, come scriveva De Filippo, Napule è 'nu paese curioso | è 'nu teatro antico, sempre apierto.
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