Gli scricchiolii sulla tenuta finanziaria della Reggina 1914, società di calcio militante nella serie cadetta, già manifestatisi con il mancato versamento dei contributi Inps e quote Irpef – emolumenti del 2021 dovuti ai tesserati - costati due punti di penalizzazione in classifica generale qualche mese fa, con l’arresto del presidente del sodalizio amaranto, Luca Gallo, potrebbero trasformarsi in pericolosi crolli, tali da potere incrinare seriamente la tenuta della squadra.
Il sequestro preventivo delle attività che fanno capo al presidente della Reggina 1914 (la società sportiva non è coinvolta nell’inchiesta) per un valore di oltre 11 milioni di euro, emesso dal gip di Roma su richiesta di quella Procura della Repubblica, aggrava le prospettive della società calcistica calabrese, che pure, sotto la presidenza dell’imprenditore locale Lillo Foti, a cavallo tra il 1999 e il 2009, disputò 10 stagioni in serie A.
Arrestato il presidente della Reggina calcio Luca Gallo, sequestrati 11 milioni di beni
Epico, addirittura, il campionato 2006/2007, sotto la guida di Walter Mazzarri, quando la compagine amaranto, deferita nel procedimento ‘Calciopoli’, nonostante la penalizzazione di quindici punti, poi ridotti in appello a undici, conquistò la permanenza in serie A all’ultima giornata, battendo il Milan in casa, neo-campione d’Europa. Dopo essere precipitata in serie C, la Reggina, rilevata da Gallo, nel 2019/2020 torna in serie B su decisione federale, poiché al momento dell’interruzione del campionato a causa del Covid, si trovava al primo posto in classifica.
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