Arresto Tallini. Pd: "Il re è nudo. Catanzaro non è un'isola felice"

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  19 novembre 2020 20:46

"La Calabria e la città di Catanzaro sono state investite da un terremoto preventivato dalla Commissione Antimafia che solo un anno fa si era espressa in merito all’impresentabilità di Domenico Tallini alle elezioni regionali. Il suo arresto, sul quale si esprimerà la Giustizia nelle sedi opportune, ci obbliga però a fornire delle valutazioni di carattere politico sull’intero centrodestra catanzarese e calabrese". E' quanto afferma in una nota il Pd Catanzaro

"Tallini riveste da decenni un ruolo centrale nella politica della regione confermato dal fatto che tutte le sigle che si sono strette attorno alla sua figura hanno esercitato negli anni una grande influenza sulle sorti comunali e regionali. Sorti che sono caratterizzate da una totale assenza di visione di sviluppo e di programmazione che possano traghettarle al di là della catastrofe sanitaria ed economica in corso. Le accuse di connivenza tra politica e criminalità rivolte oggi a Tallini riaccendono le luci sulle modalità di acquisizione del consenso e sulle gravi interferenze esercitate sulla pubblica amministrazione al fine di favorire o osteggiare attività produttive e cittadini a secondo della convenienza economica o elettorale. Abbiamo iniziato l’anno 2020 con “Gettonopoli” e lo stiamo portando a termine con l’operazione “Farmabusiness”, quest’ultima nel pieno di una seconda ondata epidemica che ci ha messo di fronte alla totale impreparazione della nostra regione. In questo contesto deplorevole non possiamo però non sottolineare il ruolo del Presidente facente funzioni Nino Spirlì (Lega) il quale dopo aver conquistato le copertine di media internazionali per i suoi insulti razzisti, xenofobi e indegni, prosegue insultando professionisti seri e medici che giornalmente offrono il proprio importante contributo in ogni angolo del mondo e, soprattutto, intende prendere in mano la complessa questione sanitaria pensando di essere il solo ad averne le capacità. Spirlí cosa pensa delle cliniche private, delle stesse fatture pagate più volte? Delle nomine dei vertici di aziende fatte dalla politica, senza distinzione di colori e schieramenti? Di voti chiesti in cambio del bisogno della gente?".  

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"Il re è nudo. La politica calabrese si è mostrata in tutta la sua incapacità, superficialità e menefreghismo delegittimando la funzione stessa delle istituzioni rappresentative dei cittadini, tanto a livello regionale quanto a livello comunale. Catanzaro infatti è notoriamente nota per essere ostaggio del “sistema Tallini”, sistema sottoscritto dal sindaco Abramo, il cui silenzio non lascia intendere altro se non un assenso che ha favorito la decadenza della nostra città sotto ogni punto di vista. È facile oggi prendere le distanze verbalmente dal “sistema Tallini”, ma ciò di cui abbiamo bisogno, ciò di cui ogni cittadino catanzarese e calabrese necessita, è una resa di tutte quelle forze politiche che nei decenni sono state alimentate esclusivamente da una, per così dire, politica mossa solo ed esclusivamente dal soddisfacimento dei propri interessi. L’inefficienza delle nostre amministrazioni è figlia di questo sistema. Il vaso, però, è stato scoperchiato e speriamo che non rimanga l’ennesimo sdegno generale che non si traduce però in una reale pretesa di cambiamento.
Alla luce di ciò, possiamo realmente parlare di Catanzaro come un’isola felice? così come vorrebbe far credere il nostro Sindaco? La domanda è retorica. Non è questa la città che vogliamo. Siamo stanchi di vederla al centro di scandali e vere e proprie vergogne a causa di una politica che negli anni si è ridotta ad essere semplicemente un gioco da tavola tra dadi e pedine. Abramo e Spirlí prendessero coscienza della caduta dell’impero, di cui siamo sicuri essere solo all’inizio di una valanga prorompente che mostrerà la vera faccia di tanti personaggi e gruppi di potere, e rassegnassero le loro dimissioni. Noi per parte nostra non lasceremo più che si possa continuare a razziare la cosa pubblica. Ognuno dovrà decidere da che parte stare: recuperare il senso più alto della politica o schierarsi dalla parte della ‘ndrangheta? In conclusione, la rinascita della politica calabrese e la nascita di una comunità attenta e vigile non sono più procrastinabili ed ognuno di noi avrà il suo ruolo per intraprendere un percorso concreto che abbia come principio cardine la lotta alla criminalità e alla mafiosizzazione della società calabrese".

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