«Sono migliaia i lavoratori dell'artigianato calabrese esasperati dai continui ritardi registrati nell'erogazione della cassa integrazione. Se gli apparati tecnici, nel caso di Fsba (Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato), sono riusciti ad azzerare i tempi di lavorazione delle pratiche, non pare altrettanto abbia fatto la burocrazia e la politica nell'invio dei fondi». Lo affermano Giovanni Aricò e Michele Gigliotti, presidente e vice presidente dell’Ente Bilaterale Artigianato della Calabria in una nota congiunta.
«Nei mesi scorsi – aggiungono - parte dei ritardi sono stati determinati anche da domande presentate seguendo procedure errate. Diversi consulenti interpretando erroneamente la normativa, hanno presentato la cig in Deroga alla Regione Calabria. Tale situazione si è rivelata una perdita di tempo per imprese e lavoratori che ne hanno subito le conseguenze drammatiche, rimanendo in alcuni casi, di fatto senza sussidio».
«In Calabria 8 mila lavoratori attendono ancora l'assegno Covid-19, previsto da Fsba, relativo al mese di maggio. Sono necessari circa tre milioni e mezzo di euro per chiudere questa mensilità e dare respiro ai lavoratori. Per i restanti mesi di giugno e luglio servono ancora altri due milioni e mezzo di euro circa, per soddisfare la domanda di quattro mila lavoratori sospesi. Nonostante – incalzano i due esponenti - i vertici nazionali Fsba nei giorni scorsi abbiano sollecitato nuovamente il ministero del Lavoro per rendere fruibili le risorse stanziate, a distanza di qualche settimana ancora nulla è stato fatto».
«Confartigianato, CNA, Casartigiani, e Cgil, Cisl e Uil sono pronti ad avviare azioni di mobilitazione su tutto il territorio calabrese, al fianco dei lavoratori e delle imprese dell'artigianato che, oggi più che mai, chiedono l'intervento del sindacato e della rappresentanza datoriale per garantire soprattutto la dignità delle persone. L'Ente Bilaterale della Calabria - conclude la nota - in perfetta sintonia con quanto già espresso dai vertici nazionali, esorta il governo e la deputazione calabrese, a rendere subito disponibili le risorse necessarie (circa sei milioni di euro per la Calabria) e a garantire tempi celeri così da scongiurare una crisi sociale senza precedenti in un già fragile tessuto produttivo quale quello calabrese».
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